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Ancona

Fabriano Crisi del “bianco”, le proposte della Fiom consegnate al Prefetto

Una “marcia della dignità” per creare una nuova frontiera per il comparto del “bianco”: la presa di posizione della Fiom

Fabriano – Flash mob per i lavoratori del “bianco” questa mattina per le via del centro di Ancona.

Una marcia per la dignità del lavoro, con la Fiom che ha convocato l’assemblea generale in forma di agorà all’interno del centro del capoluogo regionale.

«Siamo in presenza di una crisi strutturale del settore dell’elettrodomestico che dura ormai da più di 18 mesi e che vede un 2024 ancora in peggioramento – ha commentato il responsabile sindacale per il fabrianese e membro della segreteria Fiom Pierpaolo Pullini – assordante il silenzio del Governo ed incomprensibile l’assenza della discussione dall’agenda politica. Nell’entroterra si rischia un ulteriore avanzamento del processo di desertificazione industriale, se non si interverrà subito con adeguate politiche industriali».

Necessario secondo la Fiom la costruzione di “network” dell’elettrodomestico per accompagnare la transizione ecologica e digitale per continuare a produrre in Italia.

Queste le proposte della Fiom: «Introdurre un sistema di payback di breve/medio periodo, nella logica di incentivazione degli investimenti in digitalizzazione. Potenziare la fibra perché tutto si baserà sulla connessione di dati, attraverso l’intelligenza artificiale: si migliora ciò che si misura ed intercettare difettosità all’origine ed averne visione in tempo reale, permette di recuperare una parte importante di costi».

«Poi Creare le Lighthose, impianti produttivi digitalizzati per ricercare ed innovare in una logica di evoluzione continua. Riqualificare l’indotto che deve diventare connesso e digitale, effettuando del reshoring dell’industria 4.0 e 5.0, i cui prodotti vengono realizzati in altre parti del mondo: riconvertire il territorio  e sviluppando cablaggi e riadattamenti di software in loco».

Per la Fiom necessari poi percorsi formativi di alto livello, incentivando le staffette generazionali e creando bacini di professionalità da stabilizzare, anche con il rapporto Regione/Università.

«Utilizzare contratti di solidarietà espansivi per preservare i posti di lavoro fintanto che il network andrà a regime, ragionando di redistribuire la ricchezza prodotta dalla I.A. anche attraverso riduzione di orario di lavoro a parità di salario – conclude Pullini – Incentivare la sostituzione degli elettrodomestici ed in particolare delle cappe aspiranti la cui vita, nelle abitazioni degli italiani, ha una media ormai di 15 anni. La sostituzione incentivata dovrà riguardare esclusivamente i prodotti green con massimi efficientamenti energetici, il così detto “alto di gamma”, asset in cui le imprese marginano e che viene di solito prodotto in Italia, per l’alto valore intrinseco».

Il documento redatto dal sindacato è stato poi consegnato al Prefetto.

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