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Loreto “Volti e Parole”, la personale dell’artista Sara Nucci

Successo di pubblico per l’inaugurazione della mostra presso la Libreria Mondadori “L’Atelier delle storie”

Loreto – Sono 40 le opere, esposte – sino al 4 dicembre – tra i libri che le hanno ispirate, dell’artista lauretana Sara Nucci, attenta osservatrice dell’animo umano.

“Volti e Parole”, titolo della personale inaugurata sabato 4 novembre, nasce dalla creatività che scaturisce dalla narrazione, dalla rappresentazione intimista dei personaggi e dei sentimenti. Presenti opere tratte da libri di vari autori come Matteo Bussola, Michela Murgia, Cristina Comencini, Lorenzo Marone, Viola Ardone, Donatella Di Pietrantonio, Ada d’Adamo vincitrice del Premio Strega 2023.

Nelle sue opere, che talvolta sembrano autoritratti, in mezzo al grigio della strada della vita, trovi sempre due occhi azzurri, talvolta attoniti, altre volte stupiti e persi in un assordante dialogo interiore

Quegli occhi sono il suo sguardo sul mondo

L’uso del colore azzurro dell’acqua porta quasi ad una purificazione dell’anima, che diventa cristallina come gli occhi con i quali i personaggi sembrano esprimersi, sempre rivolti altrove quasi a cercare tracce di un passato nel quale si rifugiano per trovare pace

Il rossetto sempre sbavato, un tratto distintivo delle sue opere, denota una voluta falla della perfezione, una sbavatura che Sara conosce bene e della quale fa uso sapiente tanto che lascia intravedere nell’immaginario comune una mano che arriva alla bocca per toccarla velocemente lasciando traccia indelebile

«Grazie per aver scelto di dedicare il vostro tempo a questa mia esposizione fortemente voluta da L’atelier delle storie di Federica, Marta e Sara – ha esordito l’ artista – tre donne che hanno creduto in questo progetto che vuole coniugare pittura e letteratura perché la bellezza non ha confini così soffocanti e richiede uno sguardo libero, curioso e riflessivo che ogni manifestazione artistica è in grado di veicolare». 

Tra gli altri, era  presente Nikla Cingolani, studiosa d’arte e curatrice indipendente di eventi.

«Un grazie particolare a Enrico Guida, studioso d’arte, che ha definito le mie donne di vetro e ferro, donne fragili ma coraggiose, distrutte eppure capaci di riprendersi la vita, fuggitive e nostalgiche». 

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