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Montecarotto Tra famiglia e follia, la rassegna al Teatro Comunale

Stagione di prosa “Perdere la testa”, quattro titoli che affrontano stereotipi, nevrosi, corto-circuiti amorosi delle relazioni familiari 

Montecarotto – Il giornalista Peppe Dell’Acqua, in un articolo di diversi anni fa, scriveva che “il teatro sembra essere il luogo in assoluto più attraversato dalla follia perché la follia, con il teatro, diventa estensione e metafora dell’indecifrabile, dell’indicibile, dell’ambiguità della vita, dei sentimenti, delle emozioni, delle passioni; quasi che solo le parole della follia (e del folle) possano dire ogni cosa”, allora alla fine capisci soprattutto la potenza del Teatro stesso.

Ne parlò a lungo anche il neurologo e psichiatra Franco Basaglia, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia. Proprio utilizzando il Teatro. Ma è un’altra storia, oppure la stessa?

Siamo a Montecarotto, dove è stata presentata la stagione di prosa “Perdere la testa”, in scena al Teatro Comunale, una rassegna teatrale con 4 titoli tra famiglia e follia.

Nella nota si legge che si tratta di “una rassegna breve curata dal Teatro Giovani Teatro Pirata e sostenuta dal Comune di Montecarotto, Amat, Associazione Marchigiana attività Teatrali, Servizio La Rete del Sollievo Asp 9, Ministero della Cultura, Regione Marche, Cms, Consorzio Marche Spettacolo”.

Dopo aver scandagliato, nella prima edizione, il rapporto tra amore e follia, le nuove proposte di questa rassegna affrontano stereotipi, nevrosi, corto-circuiti amorosi delle relazioni familiari.  

L’assessore alla cultura Marta Giovannetti l’ha definita «una stagione pop, frizzante e coinvolgente, i cui ingredienti sono artisti di rilievo, teatro sociale, una buona dose di ironia e una grande passione per lo spettacolo. Una ricetta di famiglia, un po’ rassicurante e un po’ stravagante, per il nostro territorio che non vede l’ora di ritrovarsi a teatro».

Fra gli interventi nella presentazione, quello di Gilberto Maiolatesi, responsabile della Rete del Sollievo, che ha sottolineato come la «famiglia sia il luogo da cui deriva la nostra identità, vale a dire un luogo di emozioni che poi ci accompagnano». 

Daniele Sepe, dell’Amat, ha ribadito quanto la sua associazione apprezzi e affianchi un progetto originale come questo, al servizio della comunità, denso di significati.

Fabrizio Giuliani, responsabile del Teatro Giovani Teatro Pirata, ha rafforzato la mission della rassegna di Montecarotto, che «è un teatro di crescita in tutti i sensi, destinato anche a quei giovani, e non solo, che hanno subìto gli effetti della pandemia. Lo spettacolo non deve fare mai amare l’indifferenza».

La rassegna è stata poi presentata, da Simone Guerro, direttore artistico del Teatro Giovani Teatro Pirata, che ha focalizzato uno per uno i singoli lavori. 

Il cartellone

Il sipario si aprirà martedì 5 e mercoledì 6 dicembre ore 21 con La recita di Natale, di Mammedimerda, con la regia di Antonella Questa. In scena Sarah Malnerich e Francesca Fiore autrici e fondatrici di Mammedimerda, il blog più dissacrante e ironico sulla maternità. Seguite da una community di oltre 200mila follower, composta solo da un 5% di maschi.

Francesca e Sarah propongono una narrazione alternativa che rovescia gli stereotipi sulla figura materna e attraversa i temi del femminile con comicità e irriverenza. Dopo il successo del tour di Uno spettacolo esecrabile, le due blogger tornano con un’edizione speciale e portano in scena la commedia natalizia, la gioia delle feste.

Un po’ più interattivo di uno spettacolo, un po’ meno di una riunione di condominio, la serata mette in scena la condizione delle mamme alle prese con le prove della recita in cui il figlio interpreta il bue, donne che accatastano rotoli di carta igienica finita per lavoretti improponibili, che comprano regali per tutti, che fanno la fila al supermercato…. Nuovi studi della prestigiosa università del Massaciassez dimostrano che a Natale il carico mentale femminile aumenta del 357%. La vita delle donne è come un panettone: uno slalom tra i canditi. 

Sabato 27 gennaio ore 21 va in scena lo spettacolo Relazioni necessarie della Compagnia Lisi/Milani, di e con Valentina Lisi, e con la regia, ideazione e cura dell’animazione di Nadia Milani. Ancora al centro della narrazione sono le convenzioni e gli stereotipi sociali, affrontate con un pizzico di ironia. Un tavolo, una lampada e un grande album pop-up, con le fotografie che prendono vita e si animano attraverso l’utilizzo di sagome e figure di carta: questi gli ingredienti per raccontare la storia di Matilda e della sua famiglia. Matilda è una giovane ragazza che ci racconta le vicende della sua famiglia e del suo diventare grande tra vicissitudini e dinamiche che si ripetono ciclicamente, tra vizi, manie, abitudini e stereotipi. 

Sabato 24 febbraio ore 21 c’è Il papà di Dio del Teatro Rebis, tratto dall’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco, con Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi e Fernando Micucci, scrittura scenica e regia di Andrea Fazzini.

Lo spettacolo è liberamente ispirato all’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco pubblicato dalla Bao Publishing, un’epopea che tratta il complicato rapporto tra Dio e suo padre. Per il Teatro Rebis, si tratta della seconda spericolata collaborazione artistica con i pluripremiati vignettisti delle celebri strisce rosse de Gli scarabocchi. Ancora una volta le tematiche care agli autori – la solitudine, la morte, la relazione con l’altro e col divino, l’esistenza e la desistenza – vengono attraversate e, a tratti, decostruite dal Teatro Rebis, con un approccio minimale e diretto, per uno spettacolo dalla comicità tenera e sgangherata. 

La rassegna si chiude sabato 18 maggio alle ore 21 con Viva la mamma, spettacolo finale del Laboratorio di Teatro Integrazione della Rete del Sollievo di Jesi Asp Ambito9, in collaborazione con il Dipartimento di salute mentale Jesi Ast 2 Ancona, Cooss Marche, e Rassegna Malati di Niente.

Lo spettacolo è a cura di Teatro Giovani Teatro Pirata, la regia è di Simone Guerro e Arianna Baldini. Questo appuntamento affronta con vera poesia le relazioni familiari, che sono per ogni essere umano fonte di amore e dannazione.

Ognuno nella propria storia personale rintraccia nella sua famiglia gli indizi per leggere il suo presente. Nei pressi della Festa della Mamma, la compagnia ha deciso di parlarne con libertà, ironia e spietata sincerità.

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