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Cronaca

Jesi Joy si “accasa” ancora all’ospedale nonostante il foglio di via

Ritornata da una settimana dopo l’arresto, denunciata a piede libero, continua a occupare il suo posto accanto al distributore di snack

Jesi – Nonostante il foglio di via obbligatorio a suo carico, sembra che per Joy, 44ennne nigeriana, la via da percorrere sia quella che riporta a Jesi.

E lei è nuovamente accampata nell’atrio dell’ospedale “Carlo Urbani”, ormai da circa una settimana.

La donna era stata arrestata lo scorso 11 aprile, dopo l’ennesimo increscioso episodio, ormai divenuto quasi un copione che si ripeteva da mesi, prima in vicolo della Pace, dove risiedeva ed è stata sfrattata, poi nel complesso ospedaliero, dove le reiterate urla, aggressioni verbali e fisiche, tanto nei confronti del personale che delle Forze dell’ordine, avevano costretto i Carabinieri a trarla in arresto con successivo trasferimento presso la sezione femminile della casa circondariale di Pesaro.

Leggi anche: Jesi Dal Vicolo della Pace al carcere di Pesaro, passando per l’ospedale

Ora a suo carico si è aggiunta la denuncia a piede libero.

La storia di questa nigeriana sembra avere dell’assurdo, lei non ha accettato nessuna delle opportunità che a suo tempo le sono state offerte da parte dell’Amministrazione comunale, Asp9, Forze dell’ordine e dalla Caritas, ognuno a suo modo ha cercato di aiutarla con curealloggi e anche attraverso la proposta del rientro presso il Comune che le aveva rilasciato la carta di identità italiana, dove sarebbe stata presa in carico dall’assistenza sociale. Il rimpatrio non è possibile senza la sua volontà.

Problemi psichiatrici o capricci? Questa domanda ancora non sembra trovare risposta, visite e accertamenti psichiatrici su di lei avevano dato il responso che soffriva solo di disturbi comportamentali, per la psichiatria Joy non aveva i requisiti per essere presa in carico da una struttura mentale ma per molti, in special modo chi aveva vissuto per mesi una situazione di disagio, come i residenti in vicolo della Pace, i requisiti c’erano tutti.

Stando a quando emerso, per ora non si sarebbero manifestati comportamenti aggressivi, se ne sta distesa su una seduta dell’atrio ospedaliero vicino al distributore delle snack e chi passa ormai non ci fa più nemmeno caso, ma è ovvio che una soluzione vada presa.

Non resta che attendere chi e come deciderà per questa 44enne a cui la vita non sembra proprio aver sorriso.

© riproduzione riservata

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