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Cronaca

Moie «Ciao nonna mi hai chiamato?», sventata truffa in danno di un’anziana

I truffatori si sono finti Maresciallo e Ufficiale giudiziario cercando di impadronirsi di denaro e oro di un’anziana, l’appello dell’assessora Roberta Ronagnoli a non cadere nella trappola

Moie – È stato l’arrivo del figlio a salvare l’anziana dalla truffa messa in atto da due malfattori nella giornata di venerdì scorso.

Per il momento due le segnalazioni, giunte anche ai Carabinieri, che comunque non sono andate a segno.

Una 70enne aveva ricevuto una telefonata e, dall’altra parte della cornetta, una voce giovanile che le diceva: «Ciao nonna, sono Paolo (nome di fantasia, ndr), mi hai chiamato? Ho una chiamata persa dal tuo numero, oggi sono a casa non sono andato a scuola, sono raffreddato, ma lo sai che mamma e babbo – menzionando i nomi esatti dei genitori – sono dovuti andare all’Ufficio postale con il Maresciallo perchè dovevano saldare un debito assolutamente entro mezzogiorno?».

Poi un saluto veloce e la telefonata si è interrotta. 

Ma ne anticipava di pochi minuti una seconda, quella di un uomo che si è presentato come Maresciallo e che asseriva di essere all’Ufficio postale con sua figlia e suo genero, riportando esattamente i i loro nomi, e raccontando che i due si trovavano in difficoltà nel saldare un debito.

«Se li può aiutare verrà da lei l’ufficiale giudiziario che invio io personalmente con tanto di documento da me firmato che sarà la garanzia di quanto lei consegnerà, sia per il denaro che, eventualmente, per monili d’oro»

L’anziana, a quel punto, presa dall’impulso di diver aiutare i congiunti, aveva già preparato tutto, soldi e oro, perchè tutto coincideva con quanto anticipato dal finto nipote nella prima telefonata.

Qualcosa, però, fortunatamente, è andato storto per i due delinquenti in azione, come?

Così: il figlio, che abita con l’anziana presa di mira, rientrando a casa ha notato un individuo fermo di fronte al suo portone, al quale ha domandato cosa stesse cercando. Colto sul fatto, il finto ufficiale giudiziario ha improvvisato una telefonata per chiedere: «Scusi Maresciallo, ma che numero civico mi ha dato? »

Una scusa per allontanarsi in fretta e furia.

Il figlio dell’anziana che stava per essere truffata, ignaro di quanto stesse accadendo, solo quando è entrato in casa ha capito, dal racconto della mamma, quanto stesse per succedere.

La dinamica dei fatti fa pensare che ci potrebbe essere un basista, che conosce bene orari e componenti delle famiglie prese di mira.

L’assessora Roberta Romagnoli

Certo è che il  modus operandi sta cambiando, molto probabilmente le vecchie tecniche non funzionano più. Grazie ai tanti appelli da parte delle Forze dell’ordine le persone sono più attente. Anche dal palazzo comunale è arrivata la raccomandazione.

«Due i casi avvenuti a Moie, abbiamo ritenuto opportuno segnalarlo – spiega Roberta Romagnoli, assessora ai servizi sociali e politiche della famiglia del capoluogo Maiolati Spontini -, nel caso si ricevano chiamate di questo tipo interrompete subito la comunicazione avvisando le Forze dell’ordine».

Come si fa a non aiutare un figlio o uno stretto congiunto in difficoltà? È ovvio che i truffatori fanno leva sui sentimenti, ma basta ricordarsi che avvocati, Carabinieri o Poliziotti, o qualsiasi altro ente dello Stato, chiamano al telefono per chiedere soldi.

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