Jesi Alla Casa del Popolo gli “Equivoci sulle dipendenze”

Jesi – Innumerevoli evidenze scientifiche dimostrano, da anni, in che misura il consumo di alcolici danneggi l’organismo, e non solo in caso di abuso.

Eppure, le bevande alcoliche continuano a essere commercializzate e pubblicizzate, fanno parte delle nostre abitudini quotidiane e della nostra tradizione enogastronomica. Un fatto, questo, che ostacola la prevenzione ed espone individui sempre più giovani al pericolo di diventare vittime di dipendenza.

«Nella maggior parte delle culture – si legge nel Dsm – 5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali elaborato dalla American psychiatric association – l’alcol è la sostanza intossicante più frequentemente usata e contribuisce in modo considerevole alla morbilità e alla mortalità. E’ stato stimato che il 3.8% dei decessi e il 4.6% delle vite segnate dalla disabilità sono complessivamente attribuibili all’alcol».

Stasera, alle ore 18, presso la sede di via XXIV Maggio della Casa del Popolo, a parlarne sarà un membro del gruppo Jesi dell’Associazione Alcolisti Anonimi.

Mettendo a disposizione del pubblico la sua formazione ed esperienza personale, cercherà di far luce su un disagio sociale delicato e diffuso, per offrire un quadro complessivo del fenomeno, dei suoi fattori scatenanti e delle possibilità di liberarsene, tanto più concrete quanto prima si riconoscono i segnali di allarme.

A mediare l’evento sarà Gabriella Cantarini dell’Associazione Il Martedì alla Casa del Popolo.

«La dipendenza – scrive la psicologa e filosofa svizzera Alice Muller – è un segno, un segnale, un sintomo. È un linguaggio che ci parla di una situazione che vuole essere compresa».

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