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Cronaca

Jesi Chiusura hub TeamSystem di Fontedamo, in attesa dell’incontro

I sindacati hanno avanzato all’Azienda le richieste dei lavoratori costretti a spostarsi a Pesaro, l’8 maggio è previsto un nuovo summit, intanto il Comune potrebbe fornire locali per una sede di coworking in città

Jesi – Dopo la massiccia adesione allo sciopero del 19 marzo scorso, la situazione riguardante i dipendenti TeamSystem dell’hub di Fontedamo è ancora in stallo.

I lavoratori della sede jesina dell’Azienda, dall’oggi al domani si sono visti recapitare la comunicazione della chiusura entro settembre 2024 della sede aperta appena sette anni prima per accorpare quelle di Ancona, Fabriano e Senigallia e del conseguente trasferimento nel quartier generale di Pesaro.

Una vera propria mazzata per i quasi 300 lavoratori di Fontedamo, ai quali sono state offerte come contropartita due sedi di coworking (punti di appoggio) a Fabriano e Ancona, con però l’incertezza sulla durata e le cui postazioni, stando a quanto paventato il giorno dello sciopero, sarebbero scarse.

Dopo che la mattina del 19 marzo per manifestare la contrarietà alle decisioni dell’Azienda i circa 100 lavoratori presenti in sede si sono alzati dalle proprie scrivanie e sono usciti nel piazzale, imitati a casa da altri che erano in smart working e che hanno abbassato i telefoni, si è svolto un incontro tra le parti.

Rappresentanti sindacali di Uilm e Fiom allo sciopero del 19 marzo scorso

Al vertice con i delegati delle risorse umane di TeamSystem hanno partecipato Maurizio Gabrielli di Fiom e Vincenzo Gentilucci di Uilm, oltre al delegato della Rsu interna Simone Marani.

«Abbiamo esposto le nostre richieste – ci ha riferito Simone Marani -, come ci eravamo proposti di fare il giorno dello sciopero, ribadendo che il nostro atteggiamento è sempre stato di massima collaborazione con l’Azienda, come dimostrato quando in passato la stessa ci ha chiesto di andarle incontro per alcune scelte strategiche. Le nostre richieste principali sono state quelle di aggiungere una sede di coworking anche a Jesi e di un’apertura al full remote (la possibilità di effettuare il 100% delle ore lavorative in smart working – ndr)».

Simone Marani della Rsu della sede TeamSystem di Jesi

Dal giorno della tavola rotonda sono passate circa tre settimane e ancora non ci sono novità, ma stando a fonti vicino ai rappresentanti dei lavoratori le reazioni alle richieste avanzate dai lavoratori sarebbero state fredde.

In sostanza, per evitare a molti lavoratori della zona della Vallesina (ma il giorno dello sciopero era stato detto che c’è anche chi proviene dall’Umbria o dal Maceratese) di fare i pendolari fino a Pesaro, si chiede la possibilità di lavorare interamente da casa.

Per ora gli aderenti al protocollo lavorativo interno denominato light friday svolgono llavoro da remoto per il 60% (alcuni anche oltre) dalla propria abitazione, dovendo garantire appena il 40% in sede. Chi invece non ha aderito al light friday dovrebbe, allo stato attuale, recarsi a lavorare nel quartier generale pesarese 8 giorni su 10, con evidente aumento delle spese, dei rischi e dello stress legati al lungo viaggio.

Dipendenti TeamSystem e sindacati manifestano davanti ai cancelli della sede aziendale di Fontedamo

Un nuovo incontro tra rappresentanze sindacali e Azienda, in cui la TeamSystem dovrebbe comunicare le proprie decisioni, sarebbe fissato per mercoledì 8 maggio.

Lo sciopero indetto da Fiom-Cgil e Uil Metalmeccanici, probabilmente il più partecipato nella storia dell’Azienda i cui dipendenti sono tutti impiegati, aveva visto la partecipazione solidale anche del Sindaco di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo.

Il 19 marzo scorso il primo cittadino, parlando davanti ai cancelli dell’ala dell’ex centro direzionale di Banca delle Marche (oggi di Banca Intesa) occupata da TeamSystem dove si erano radunati gli scioperanti, aveva annunciato di aver intrapreso interlocuzioni con i vertici aziendali per capire se e come il Comune potesse dare un contributo per aiutare ad arrivare a una soluzione.

«Come avevamo garantito ai lavoratori – ci ha detto il Sindaco – abbiamo parlato con l’Azienda dando la nostra disponibilità a trovare una soluzione logistica adeguata anche qui a Jesi. Abbiamo già in mente un paio di soluzioni che crediamo possano essere sfruttate. Al momento siamo ancora in attesa di un riscontro».

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo tra gli scioperanti della TeamSystem il 19 marzo scorso

Due soluzioni che potrebbero consentire agli impiegati TeamSystem della Vallesina di avere un punto d’appoggio di prossimità e all’anagrafica occupazionale di Jesi di conservare almeno una quota dei lavoratori che l’Azienda, controllata da una società d’investimento statunitense, garantisce attualmente.

«I lavoratori si sono dimostrati disponibili più volte – ha concluso il Sindaco di Jesi -, noi come Comune faremo il possibile e siamo vicini alle rappresentanze sindacali che stanno lavorando per trovare una soluzione, ma è chiaro che tutti devono fare la propria parte, quindi anche l’Azienda. Per la nostra città è una perdita grave a livello di anagrafica occupazionale che comporta per chi la crea un’assunzione di responsabilità».

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