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Cronaca

Jesi Con la truffa “sentimentale” carpisce 10mila euro

A cadere nel solito tranello una 64enne contattata da un napoletano attraverso Instagram, la Polizia però è riuscita a scovarlo e denunciarlo

Jesi – Denunciato in stato di libertà un napoletano 65enne per il reato di truffa.

La vittima, una 64enne, nel marzo scorso si era presentata al Commissariato cittadino diretto dal vice questore Paolo Arena, e in sede di querela riferiva di essere titolare di un profilo instagram e che circa un anno fa veniva contattata da un utente dello stesso social.

Con l’uomo, perciò, iniziava uno scambio di messaggi da cui apprendeva che lui era un francese titolare di una concessionaria e di vivere stabilmente a Tolosa.

Nei giorni a seguire, l’uomo la informava che la madre era deceduta lasciandogli in eredità una casa in Marocco dove avrebbe dovuto recarsi per venderla. Poco tempo dopo la ricontattava dicendole di trovarsi in Marocco col figlio minore e di avere problemi con la sua carta di credito in quanto, essendo fuori Europa, gli era stata guarda caso bloccata.

Per questo le chiedeva la cortesia di un prestito di 500 euro, con la scusa di dover acquistare i biglietti aerei per lui e il figlio, con la promessa che sarebbe venuto presto in Italia per conoscerla e restituirle i soldi.

La donna, credendo nel legame affettivo che si era creato con l’uomo, gli inviava la somma tramite moneygram con indicazione della Svizzera quale Paese di destinazione del denaro.

Nei giorni successivi l’uomo le scriveva e con una nuova scusa le riferiva di trovarsi all’aeroporto del Marocco col figlio ma che erano stati bloccati dalla Polizia del posto in quanto non avevano abbastanza soldi al seguito per lasciare il Paese, chiedendole ancora una volta soldi, vale a dire la somma di circa 1.000 euro con la solita promessa che in Italia le avrebbe restituito tutto. La donna effettuava il pagamento in suo favore con disposizione di ritiro della somma allo sportello di Losanna.

Nei giorni a seguire, ancora altre scuse, l’uomo avanzava nuove richieste di dazione di denaro, pregando la donna di non lasciarlo in una situazione disperata. E lei, mossa dai suoi sentimenti, acconsentiva provvedendo tramite diverse ricariche e bonifici a versare la somma di oltre 8.000 euro.

All’ennesima richiesta di denaro, però, si rendeva finalmente conto d’essere stata solo raggirata facendo leva sui suoi sinceri sentimenti. E smetteva di dargli il denaro.

A questo punto l’uomo, per carpirne ancora la fiducia, le chiedeva di inviargli copia della carta d’identità così da attivare a suo nome una carta di credito dove le avrebbe accreditato tutti i soldi prestati.

La donna, sperando di recuperare il denaro, acconsentiva. Effettivamente, nei giorni successivi riceveva a mezzo posta una carta Visa con codice di prelievo. Tentava di prelevare i soldi ma riusciva a recuperare solo 70 euro, dopodichè la carta risultava bloccata.

Chieste spiegazioni si sentiva ribattere che per lo sblocco avrebbe dovuto pagare 15.000 euro. Da lì interrompeva i contatti definitivamente. Cioè, più di quanto aveva tentato di recuperare dopo essere caduta nella rete del truffatore.

Gli accertamenti espletati, all’indomani della presentazione della querela, consentivano di arrivare all’intestatario della carta postepay dove era confluita parte delle somme, un napoletano che raggiunto dalla Polizia del posto su delega del Commissariato di Jesi veniva deferito all’Autorità giudiziaria competente per truffa.

Il Dirigente del Commissariato cittadino, pertanto, invita le vittime a denunciare tempestivamente casi sospetti, a non fidarsi delle apparenze e, semmai, a chiedere preventivamente lumi e consigli alla Polizia di Stato per non incappare nella trappola degli artifizi e raggiri messi in atto dai truffatori che, in modo subdolo, cercano di carpire la fiducia di persone vulnerabili.

“Nel dubbio… chiamate prima la Polizia di Stato”.

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