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Fabriano

Sassoferrato Fotovoltaico a terra: prosegue l’impegno del Comitato

In vista delle prossime elezioni, il Comitato Monte Strega sollecita un incontro con i candidati sindaci della città

incontro comitato monte strega

Sassoferrato – Dopo la concessione, nel febbraio/marzo scorso, dell’autorizzazione, alla ditta “Solar Challenge 7”, senza dipendenti e con un patrimonio sociale di € 10 mila, per la realizzazione dell’elettrodotto aereo di 5 chilometri, con espropri per pubblica utilità, connesso con i campi fotovoltaici, con moduli rivolti a terra, “Sassoferrato 1” e “Sassoferrato 2”, in località Monterosso Stazione, ugualmente autorizzati, da parte della Provincia di Ancona, ente procedente della Conferenza dei Servizi, il Comitato Monte Strega non ha “chiuso i battenti”.

Il Comitato, nel corso di quasi un anno di impegno, ha prodotto un’azione di contrasto, su più fronti, con molte e argomentate diffide, con la raccolta di tremila firme di cittadini contrari agli impianti, con le sollecitate e ottenute prese di posizione contrarie, all’unanimità, delle istituzioni pubbliche locali, i Consigli Comunale, Provinciale e Regionale, raccordandoci con la Soprintendenza che aveva richiesto alla Provincia di Ancona una relazione più approfondita per esprimere il proprio parere di competenza, senza essere stata ascoltata, alcuni cittadini hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona con un’ampia illustrazione di tutti i molteplici aspetti della vicenda.

Identico esposto è stato presentato al Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale (NTPC) dei Carabinieri di Ancona, evidenziando, in particolare, la presenza, a ridosso degli impianti, di un bene storico tutelato dal Ministero della Cultura, la Chiesa del Patrono della città sentinate Sant’Ugo (1731), di cui non viene rispettata la prevista fascia di rispetto di 500 metri, e, allo stesso tempo, della rilevanza archeologica della stessa area che, secondo autorevoli storici dell’età romana, sarebbe stata sede della Battaglia di Sentinum (295 a.C.). Quest’ultimo dato avrebbe richiesto, per legge, un’indagine preventiva di interesse archeologico, richiesta ma che non è stata prevista nell’autorizzazione.

Ora, mentre non sono state ancora avviate le procedure di esproprio per l’elettrodotto, né sono iniziati i lavori per la realizzazione dei campi fotovoltaici, il Comitato sta proseguendo la propria azione di autotutela con la preparazione di una richiesta di risarcimento dei rilevanti danni al patrimonio abitativo, per non dire alle condizioni di salute dei cittadini che si trovano a vivere ad una distanza di 100/200 metri dagli impianti.

Ad un tempo, il Comitato Monte Strega sollecita un incontro con i Candidati Sindaci della città, prima delle programmate elezioni del 8/9 giugno prossimi, per conoscere cosa intendano fare nel governo e nella tutela del territorio comunale, che vede già ben 9 campi fotovoltaici realizzati, quasi tutti senza più ‘mitigazione visiva’ che deve essere ricollocata, per legge, e 4 campi autorizzati, e soprattutto cosa intendano fare dell’area produttiva di Monterosso Stazione, prevista con un PRG di venti anni fa e che non ha alcuna caratteristica per essere un’area industriale, tanto è vero che in 20 anni non vi è stato alcun insediamento industriale.

In più tale area era nata per essere sovracomunale (Cerreto d’Esi, Genga, Fabriano, Sassoferrato), per cui la sovracomunalità è un carattere costitutivo della stessa, ma non è stato fatto nessun accordo di programma per la cogestione di un’area comune, accordo che avrebbe dovuto essere definito dalla Provincia di Ancona, e i Sindaci dei Comuni interessati: Cerreto d’Esi, Genga e Fabriano ci hanno fatto avere dichiarazioni di estraneità rispetto all’area, in ordine alla quale non esistono apposite delibere di ratifica o di convalida da parte dei Consigli Comunali.

Il Comitato, inoltre, intende esprimere, in tutte le forme possibili e con piena disponibilità a mettere insieme ‘le forze’, il proprio sostegno ai cittadini che si oppongono con forza all’installazione delle pale eoliche sul Monte Miesola, tra i Comuni di Sassoferrato e Fabriano, che, se realizzata, creerebbe una ferita insanabile in un territorio appenninico di grande valore paesaggistico ed ambientale che è nostro dovere proteggere e difendere da attacchi speculativi, e non certo distruggere.

Se non altro perché l’Appennino rappresenta la ‘spina dorsale’ del territorio italiano.

Comitato Monte Strega

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