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Calcio Labor: «Tutto ha un limite, noi ci ritiriamo!»

La Società di Santa Maria Nuova accusa il Sassoferrato-Genga di condotta antisportiva nella rimonta concessa alla Sampaolese che ha sfavorito i laborini i quali, ora, minacciano di non disputare i playout e auto-escludersi per protesta

Santa Maria Nuova – Dopo il malore in campo del presidente della Sampaolese Calcio Romolo Marchegiani, la partita del girone B di Prima Categoria tra il Sassoferrato-Genga e la squadra di San Paolo di Jesi torna sotto i riflettori della cronaca.

Se è vero che, fortunatamente, il mancamento del numero 1 del sodalizio sampaolese non ha comportato conseguenze allo stesso, è altrettanto vero che l’incredibile esito finale della gara ha scatenato un autentico polverone.

L’incredibile rimonta maturata nei minuti finali della partita da parte del sodalizio di San Paolo sul terreno di Sassoferrato, da 3-0 a 3-4, ha suscitato le ire della Labor di Santa Maria Nuova che a causa di questo ribaltamento inopinato di risultato si trova da salva a dover disputare i playout retrocessione contro il Senigallia Calcio.

La Società di Santa Maria Nuova a questo punto ha lanciato un’accusa di scorrettezza quantomeno morale che avrebbe inciso sull’esito della partita di Sassoferrato, annunciando con una nota ufficiale che non disputerà i playout e, pertanto, sceglierà di auto-escludersi in forma di protesta.

Ma andiamo per ordine e spieghiamo meglio l’accaduto. L’ultima giornata del girone B di Prima Categoria vedeva la Labor sicura di salvarsi nel caso in cui avesse almeno pareggiato la propria gara a Borghetto di Monte San Vito e qualora la Sampaolese non avesse avuto la meglio sul Sassoferrato-Genga.

La formazione sentina dal canto suo partiva con l’esigenza di vincere per confermare il primo posto occupato, che le avrebbe garantito di staccare il pass per il prossimo campionato di Promozione Marche. A meno che il Montemarciano, secondo in classifica, non avesse perso a Filottrano, lasciando in quel caso al Sassoferrato-Genga il lusso di poter perdere la propria gara e festeggiare ugualmente la vittoria del torneo.

Le gare, per evitare accordi tra le squadre, nell’ultima giornata devono iniziare allo stesso orario e così avviene. Il caso vuole, però, che capiti l’episodio dello svenimento del presidente del Sampaolo Calcio e che la gara di Sassoferrato subisca per questo un ritardo di una ventina di minuti su tutte le altre, inclusa quella di Borghetto.

Il Sassoferrato Genga è avanti comodamente per 3-1 (era anche 3-0) quando dal San Giobbe di Filottrano arriva la notizia della vittoria dei locali per 2-0 sul Montemarciano, che significa la matematica sicurezza del primo posto dei sentini.

Al Comunale Armando Faggioni, allora, scatta la festa e, con circa un quarto d’ora da giocare, il team locale probabilmente molla psicologicamente. I giocatori della Sampaolese ne approfittano e nei minuti finali metteno in atto una rimonta clamorosa che permette loro di scavalcare la Labor che intanto ha pareggiato 2-2 a Borghetto.

Alla partita di Sassoferrato assiste il presidente della Labor, Raffaele Trovarelli, che invece di seguire la sua squadra a Borghetto, ha scelto di andare a vedere la partita della diretta concorrente per osservarne l’andamento. A quanto pare, quello che ha visto non gli è andato proprio giù, tanto che insieme ai suoi collaboratori ha preso carta e penna e ha scritto un comunicato di fuoco, annunciando la volontà di una protesta che non avrebbe precedenti.

«La Labor valuta la possibilità di abbandonare e non disputare i playout con il Senigallia Calcio – si legge nella nota del Club santamarianovese -, per quello che è successo a Sassoferrato. Il nostro presidente era presente alla partita del Sassoferrato. Sul 3-0 per il Sasso i presenti sono venuti a conoscenza della vittoria della Filottranese, dato che il loro malore al guardalinee il secondo tempo è iniziato 20 minuti dopo.»

Il comunicato stampa del Club arancionero va anche oltre: «La nostra partita è terminata 2-2, mentre si dovevano giocare gli ultimi 15 minuti di Sassoferrato Genga-Sampaolese, con il risultato di 3-0. I giocatori del Sasso che si tolgono e fanno di tutto per farli segnare, con la vergogna anche dei tifosi del Sasso presenti. Tutto ha un limite e valutiamo l’uscita dal mondo del calcio. Adesso basta: a breve la decisione».

Dunque non un’accusa di combine vera e propria quella avanzata dalla Labor, ma di atteggiamento amorale da parte del Sassoferrato Genga che, stando a quanto sostenuto nel comunicato laborino, una volta avuto in tasca il proprio obiettivo, si sarebbe disinteressato della gara spianando la strada alla rimonta clamorosa del San Paolo.

La Labor ha comunque ancora il proprio destino in mano e può ancora dimostrare, Senigallia Calcio permettendo, di valere la permanenza in Prima Categoria. Per altro, essendosi classificati quintultimi e quindi sopra i rivieraschi, penultimi, avrebbe a disposizione il fattore campo (lo spareggio si disputerebbe a Santa Maria Nuova) e con due risultati su tre a disposizione, in quanto il regolamento prevede che, in caso di pareggio al termine degli eventuali tempi supplementari, a salvarsi sarebbe la squadra meglio classificatasi durante il campionato.

Al di là della comprensibile amarezza della dirigenza laborina, pertanto, ci si augura un ripensamento perchè il risultato del campo e la corretta competizione devono sempre essere giudici supremi delle gare sportive.

(m.p.)

(foto in primo piano, una partita casalinga della Labor Santa Maria Nuova)

© riproduzione riservata

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