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Il libro Pellegrinaggi nelle Marche, realtà e mistero lungo il Potenza

Annalisa Venturini Ganzetti ci guida e ci conduce a una scoperta profonda e colta del territorio marchigiano lungo il fiume, un lavoro impegnativo per riportare alla luce antichi percorsi e itinerari turistici facilmente fruibili

La professoressa Annalisa Venturini Ganzetti ci fa da guida e ci conduce, con “I pellegrinaggi nelle Marche – Un viaggio tra realtà e mistero lungo il fiume Potenza”, Ed. Affinità Elettive, a una scoperta profonda e colta del territorio marchigiano lungo il fiume Potenza, lungo il tragitto che va dalla sua sorgente alla foce, cammino che i pellegrini percorrevano per salpare verso Gerusalemme, e ci descrive percorsi, profili e contorni geografici dell’intera vallata.

Così il lettore dispone di una presentazione completa e piacevole, i tragitti sono ben raccontati, alcuni si presentano avvolti in un alone di mistero, con numerosi riferimenti storici, religiosi e antropologici, dai Bizantini prima, il monachesimo e i monaci templari poi, che hanno lasciato, nonostante l’incuria degli uomini e del tempo, tracce e testimonianze di un lontano passato

                                           

Gli antichi percorsi praticati dai pellegrini – che l’autrice racconta con la sua penna precisa e attenta – erano quelli che raggiungevano le mete a Est (Gerusalemme) o a Ovest (Roma), in quel tempo protetti da guarnigioni di monaci templari. Ne scaturisce una lettura gradevole per chi ama la storia o più semplicemente le bellezze di questa regione e si accinge a scoprirne, approfondire, completare la conoscenza.

Azzardiamo, una guida anche turistica, quindi, ma particolare, più intrigante e misteriosa, che vuole stimolare l’indagine e la scoperta di un passato lontano ma ancora presente e pronto per essere letto, compreso e affascinare.

E pensare che lei è professoressa di matematica e fisica…

«Sì, ma da sempre sono stata innamorata della mia regione, di cui adoro le bellezze naturali, montane, collinari e marittime e quelle artistiche, presenti in grandissimo numero, talvolta sconosciute ai più, e comunque poco inquadrate in un contesto storico. Da qui il mio mai sopito desiderio di dare una organicità alle nostre unicità artistiche, inserendole in un percorso storico e in un contesto paesaggistico che non esito a definire il più completo se non unico in Italia. Ecco, conciliare gli aspetti artistici, storici e naturalistici è stato un lavoro unico e difficile. Avevo di fronte tutta la storiografia dell’Italia centrale e in particolare del quadrante a est, relativamente al periodo Alto Medievale, oltre alle vicende politiche e religiose accadute. In quel tempo, nelle nostre terre, c’erano i bizantini, i monaci benedettini, i monaci templari, pronti a difendere i pellegrini dai popoli invasori e dal brigantaggio. Ho individuato anche le grandi arterie romane, ahimè in sfacelo, e successivamente i percorsi alternativi praticati dai viandanti, commercianti e pellegrini». 

Quali difficoltà ha incontrato nello scrivere questo secondo volume sulla Valle del Potenza?

«Le solite! Vale a dire la difficoltà nel reperire le fonti storiche, e i reperti dell’epoca, in quanto l’abbandono dei siti prima, i fenomeni tellurici poi, hanno reso a volte impossibile la loro visione. Per esempio“le 100 fontane di Macerata” che all’epoca caratterizzavano la città, oggi sono in gran parte non accessibili e, con loro, gli innumerevoli dettagli misterici. Ripeto, è stato un lavoro impegnativo, ma il desiderio di esaminare altre realtà marchigiane mi spinge per il futuro a riportare alla luce ulteriori antichi percorsi e itinerari turistici facilmente fruibili da tutti».

“I pellegrinaggi nelle Marche – Un viaggio tra realtà e mistero lungo il fiume Potenza”. Ed. Affinità Elettive 2023

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