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JESI Concerti, spettacoli e recital: la città ricorda il “secolo breve”

L’Amministrazione comunale ha predisposto un programma di iniziative che intrecciano momenti istituzionali e cerimoniali con appuntamenti di carattere culturale

JESI, 23 gennaio 2020 – Ricco programma di iniziative per la Giorata della Memoria a cura dell’Amministrazione comunale.

Presentato questa mattina dall’assessore alla cultura Luca Butini e dal presidente del Consiglio comunale Daniele Massaccesi, il calendario prevede momenti istituzionali e di carattere culturale.

Proprio questa mattina Butini e Massaccesi (presente anche il consigliere del Pd Lorenzo Fiordelmondo) hanno scoperto le due targhe commemorative nell’atrio del Municipio che ricordano il massacro delle Foibe e gli orrori di Auschwitz.

«Una proposta quella di realizzare queste lapidi che ha trovato subito adesioni» ha sottolineato Massaccesi: una in ricordo della Giornata della Memoria, dedicata alla Shoah, alle leggi razziali volute dal regime fascista e alle deportazioni dei prigionieri italiani e degli oppositori politici nei lager nazisti e un’altra in omaggio al Giorno del Ricordo.

Domani 24 gennaio, ore 18.30, nella Sala Maggiore di Palazzo della Signoria si terrà la performance “Se mi dimentichi non sono mai esistito” a cura dell’Istituto Marchigiano di Logopedia e Analisi Esistenziale: «Il pubblico sarà chiamato a partecipare» rivela Marianna Didomenico che opera nel centro diurno di Jesi dove molti anziani ricordano con lucidità la guerra e la dittatura.

Scritto da Gabriele Toppi, «lo spettacolo –  si legge nelle note di regia – proporrà allo spettatore un percorso diverso, passando attraverso emozioni e tentativi di immedesimazione, per colpirci e ricordarci che il dovere di raccontare la storia della Shoah è anche nostro».

Lunedì 27 gennaio sarà posizionata la pietra d’inciampo in ricordo di Giulio Ottolenghi: nato a Jesi si trasferì a Milano dopo la Prima Guerra Mondiale cui aveva partecipato. In occasione del conflitto bellico, Ottoleghi perse due fratelli. Nel capoluogo lombardo l’ebreo lavorò come impiegato ma subì le leggi razziali cui tentò di opporsi ricordando il suo impegno sul campo di battaglia: fu portato nel campo di smistamento di Fossoli e da qui iniziò il suo viaggio senza ritorno ad Auschvitz. Dal 1992 ad oggi in tutta Europa sono state circa 70mila le pietre d’inciampo posizionate.

«A Largo Grammercato alle 12 la cerimonia ufficiale cui parteciperanno anche membri della comunità ebraica di Ancona» ha evidenziato Butini.

La collocazione della pietra sarà accompagnata da una breve prolusione di Marco Labbate, ricercatore di storia contemporanea presso l’Università “Carlo Bo” di Urbino e dagli interventi degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Galileo Galilei di Jesi coordinati dalla professoressa Carla Tiberi. Assassinato nel dicembre del 1944, Ottolenghi viveva in via del Prato e proprio nei pressi dell’abitazione, ora scomparsa, in cui Ottolenghi visse da ragazzo insieme alla famiglia, sarà collocata la pietra.

Si tratta di un piccolo blocco quadrato di cm 10×10, ricoperto di ottone lucente, posto davanti alla porta o nei pressi della casa nella quale ebbe l’ultima residenza o nacque un deportato nei campi di sterminio nazisti. Essa ne ricorda il nome, l’anno di nascita, il giorno, il luogo di deportazione e la data della morte. Creata nel 1992 dall’artista tedesco Gunter Demnig per ricordare le vittime del nazismo e per reagire a ogni forma di negazionismo, la collocazione della pietra d’inciampo a Jesi, è la prima nella nostra città.

Il recital per parole e musiche scritto e prodotto dalla Corale Santa Lucia e previsto a ingresso libero domenica 2 febbraio alle 17.30 al Teatro Pergolesi, segnerà un altro momento importante del programma predisposto dall’Amministrazione comunale.

Lo spettacolo, dal titolo “Musica per la vita”, alternerà momenti musicali con canti della tradizione ebraica e musiche di film ispirati alla Shoah a recitativi in cui prenderanno vita sulla scena personaggi storici come Liliana Segre, tra gli ultimi testimoni sopravissuti alla distruzione degli ebrei d’Europa, alla quale, tramite un suo delegato, sarà conferita, al termine della pièce, la cittadinanza onoraria. Le iniziative termineranno il 10 febbraio, ricorrenza del Giorno del Ricordo, con la deposizione di una corona d’alloro nell’atrio del Palazzo Comunale sotto l’epigrafe che ricorda la tragedia delle foibe e l’esodo delle popolazioni giuliane e dalmate.

(e.d.)

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