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JESI Durissime accuse al Movimento, Claudia Lancioni lascia i “5 Stelle”

La consigliera comunale passa al Gruppo misto: «Con l’istituzione del Green-Pass il “fu M5S” ha superato il limite della tollerabilità» 

JESI, 25 novembre 2021 – Sarà l’ultimo articolo che scrivo come 5 stelle perché passerò al Gruppo misto. Questi anni mi hanno insegnato cose belle all’inizio, ma in questo disgraziato momento “pandemico” per la vita di noi cittadini, che ha rimesso in discussione tutte le certezze che avevamo, penso ancora a tutte le cose dette da Grillo nelle sue serate ai teatri. Più volte ero andata ad ascoltarlo con interesse ed entusiasmo. 

Purtroppo, una volta che le porte del governo si sono spalancate,  il M5S, o meglio, quello spirito e quei valori che ci animavano sul territorio in nome di quel MoVimento, sono praticamente scomparsi;  come, per altro, i politicamente scarsi parlamentari jesini, che mi hanno cercato solo quando c’era da appendere manifesti per poi scomparire con i loro lauti stipendi, lasciando da solo con le proprie delusioni chi nel territorio credeva di avere mandato in Parlamento personaggi diversi dalla solita Casta.

 Oggi tutte queste situazioni mi hanno portato alla estrema decisione di prendere atto, con tristezza, che il M5S, quello che è diventato il M5S, non fa per me. Questo modo di far politica, tradendo bellamente ogni promessa, non fa per me.

Troppa disonestà intellettuale, troppi inciuci di Palazzo, troppa opacità nei meccanismi di decisione e di posizionamento politico.

Non mi sento rappresentata da questi cosiddetti “portavoce”. Portavoce di chi, se non si fanno più vedere da quando sono stati eletti?

Le inversioni di programma su temi importanti mi lasciano perplessa e sconfortata.

Con l’ignobile e poco scientifico (non lo dicevano allora anche i nostri “portavoce” in opposizione parlamentare?) obbligo della ministra Lorenzin nel 2017 il M5S che cercava voti prima delle elezioni del 2018 sosteneva la libertà di scelta; purtroppo, dopo le elezioni, andato al governo con i voti ottenuti anche grazie a quelle promesse, manteneva convintamente l’obbligo con l’allora ministro della Sanità Giulia Grillo incredibilmente appiattita su quelle posizioni che quando stava all’opposizione criticava. 

Un M5S capofila nella sfilata dei tradimenti politici, persino su temi e questioni per noi caratterizzanti e dirimenti fino al 2018: prima no tav...poi sì tav; sulla riforma  della prescrizione, completamente sopraffatti e accomodati; sul Tap;  sul taglio dei vitalizi (che dicono di avere tagliato anche se matureranno il diritto all’assegno mensile di pensione dopo un solo mandato parlamentare); sul reddito di cittadinanza che non assomiglia neanche a quanto promettevamo ai banchetti prima delle elezioni; sul taglio del parlamento, prima osteggiato quando lo voleva fare Renzi, poi ottenuto con i nostri ministri al Governo; sulla privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici; sulla annunciata revoca delle concessioni autostradali; sul taglio delle tasse per le Pmi; sugli affidamenti diretti degli appalti, prima visti come fumo negli occhi, poi addirittura agevolati con l’innalzamento dei limiti massimi di fattibilità; sulla trasparenza delle attribuzioni delle cariche nelle partecipate; sul no ai favoritismi di amici e parenti. La lista delle “delusioni” dovute a un palazzo di parlamentari completamente slegato dalla base è talmente lunga che ci vorrebbe un comunicato di 10 pagine solo per parlare di quelle.


Arrivati poi al M5S dell’emergenza-infinita (ossimoro!) covid 19, si è operato dapprima con una serie innumerevoli di decreti monocratici del presidente del Consiglio, i cosiddetti Dpcm del governo Conte, più o meno in contrasto con la Costituzione. 

Ora, con il governo peggiore della Storia d’Italia, il Banchiere sostenuto dal fu 5 stelle continua a gestire il Paese come uomo solo al comando, circondato da poco più di yes men, come l’imbarazzante ministro della salute Roberto Speranza, molto più bravo, a mio parere, a terrorizzare inutilmente il popolo che a gestire la Sanità pubblica; il ministro della “tachipirina e vigile attesa” che mi pare si sia sempre guardato bene dal rendere fattive la prevenzione (salutogenesi) o le cure domiciliari, queste ultime nonostante centinaia di medici risulta abbiano curato con trattamenti, medicinali e la costanza di seguirle, visitando regolarmente i pazienti a casa, anche correndo rischi personali…. Faccio queste considerazioni anche tenendo conto di mie esperienze personali, visto che ho avuto in famiglia casi di polmoniti da covid tutte curate con questi protocolli tanto bistrattati da media e politicanti, anche a 5 stelle, romani. 

Con l’istituzione del Green-Pass, per quanto mi riguarda il “fu M5S” ha superato il limite della tollerabilità. 

Obbligare indecorosamente con un ricatto di Stato ad un trattamento sanitario, per di più approvato in pochi mesi,  è, per me, fuori da qualsiasi accettabilità etica, giuridica, politica, sociale. Questo M5S è diventato non più solo un partito da non sostenere più, ma addirittura un partito pericoloso da contrastare e rispedire a casa, prima possibile!

Questo a prescindere dalla opinione che ciascuno può avere sulle terapie concesse da big pharma con contratti più o meno occultati, talmente “sicure” da dover essere accompagnate da leggi sullo scudo penale per esentare i vaccinatori da qualsiasi responsabilità su possibili effetti avversi del farmaco.

Un provvedimento immotivato, illogico (visto che le persone vaccinate possono contagiarsi e contagiare), liberticida che fa a pugni con la Costituzione e i diritti fondamentali dell’uomo, a partire da quello della inviolabilità del nostro corpo.

Intollerabile e soffocante per me rimanere in una assembramento politico chiamato “MoVimento” che promuove e sostiene tutto questo.

Addio m5s ……

Claudia Lancioni

consigliera comunale

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