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JESI Emergenza, cosa farò dopo? Gli jesini e la normalità che manca

Lo abbiamo chiesto a persone comuni, ma anche a personaggi come Figaro, Selena Abatelli, Emanuela Corsetti

JESI, 18 aprile 2020Voglia di ricominciare o timori per il futuro? Come cambierà la nostra vita dopo l’emergenza sanitaria?

Lo abbiamo chiesto a jesini e jesine che in questi giorni, come tutti, hanno visto profondamente modificata la loro quotidianità.

Elisa Freddi, odontoiatra jesina, pensa che coglierà quanto di positivo c’è da prendere in questo momento: «La prima cosa che farò sarà dedicarmi alla qualità della mia vita. Mi sono stancata di un certo modo di lavorare, di come ho gestito la mia vita fino ad ora. Sono uscita da questi due mesi con questa consapevolezza, magari sembra poco ma per me è tanto: ho capito che non mi sono goduta mio figlio a pieno fino a ora. Non so se ho imparato a essere una mamma migliore rispetto a prima ma sicuramente adesso sono presente, sto vedendo mio figlio crescere molto in queste settimane, attimi che prima mi sfuggivano».

Elisa Freddi

Serena Ricci, jesina, lavora come dipendente per un istituto di credito nel Nord Italia: «La prima cosa che farò sarà tornare a casa mia, nelle Marche. Il primo momento in cui è scattata la quarantena ho pensato che per diverso tempo non avrei potuto rivedere i miei familiari, non sarei potuta essere di supporto in caso di difficoltà. Finita l’emergenza tornerò in piscina, un momento della giornata tutto mio: abitando in un piccolo bilocale si condividono tutti gli spazi e non è semplice».

Serena Ricci

Barbara, impiegata anche lei jesina, accanto ai desideri di normalità coltiva altri progetti personali: «Mi piacerebbe tornare a fare sport in libertà. Quest’anno compio 50 anni, mi ero regalata delle mezze maratone in tutto il mondo: ero a Parigi a fine febbraio ma la gara è stata annullata proprio il giorno prima, il 5 aprile sarei dovuta andare a Berlino e a fine mese a Padova. Sto solo rimandando, sicuramente non abbandono! Mi manca anche camminare in montagna e, ovviamente, stare in compagnia, anche solo con un pranzetto con la mia famiglia d’origine».

Graziano “Figaro” Fabrizi

 

Graziano Figaro Fabrizi, ormai più noto dello stesso barbiere mozartiano da cui trae ispirazione il suo soprannome, ci dice: «La prima cosa che farò dopo la fine dell’isolamento? Andare a lavorare, perché amo il mio lavoro. Mi piace il contatto con le persone e il mio lavoro mi permette di averlo, ma basta una partita a carte al bar. L’uomo è un animale sociale e non è fatto per stare lontano dai simili. Poi vorrei ricominciare a frequentare lo spettacolo, insomma, tornare alla vita normale».

Poi aggiunge: «Vado controcorrente: non è male nemmeno stare a casa con la moglie».

Selena Abatelli la fondatrice del Dream Day e ormai storica presentatrice di eventi della Vallesina e non solo, Selena Abatelli, ci ha detto la sua: «Appena finito l’isolamento vorrei subito abbracciare i miei ragazzi speciali. Mi mancano nonostante li senta e veda costantemente in videochiamata. Poi vorrei riaprire la Fattoria dei Sogni (guarda il video), ma mi mancano anche il mio pubblico e la mia piazza, i miei teatri, il palco e la mia gente. Appena si potrà riabbraccerò tante persone».

Emanuela Corsetti, pubblicista, si occupa di teatro per anziani e nelle scuole e scrive libri e commedie.

Emanuela Corsetti

«Sono davvero tante le cose che ho in mente di fare, da non riuscire a stabilire le priorità – ci dice -. Soprattutto vorrei avere la certezza di essere davvero libera di esprimermi con libertà e naturalezza. La prima cosa è certamente un abbraccio da portare a mia sorella e ai miei genitori, coloro cui sento più fisicamente la mancanza, fino ad ora così vicini col cuore, ma così lontani da non potersi toccare. Poi ci sono una serie di cose frivole che pure in questa detenzione mancano da sembrare indispensabili: una passeggiata per il corso, una colazione da Zoppi, una piega dal mio parrucchiere, non necessariamente in quest’ordine. E poi, ancora, voglio rivedermi con tutti i miei compagni di teatro, riprendere i progetti lasciati in sospeso, la scuola con i miei bimbi, il collegio Pergolesi e i miei adorati vecchietti! Che altro? Ah sì: una cena con gli amici di una vita con cui in questi interminabili giorni ci siamo sostenuti con mille messaggi in chat. E vorrei fare una mega cena in piazza e tornare a guardare tutti negli occhi dispensando sorrisi a bocca aperta! Be’, forse sono solo sogni vero? Allora, credo che alla fine, quello che vorrei davvero, è il ritorno alla normalità… perché mai come ora, ho capito che è proprio speciale essere normali».

Eleonora Dottori – Elisa Ortolani

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