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JESI IL RINVIO DEL LANCIO DEI PALLONCINI ALIMENTA LA POLEMICA

Continuano le prese di posizione dopo l’annuncio che l’evento “2000 idee per la pace” non si terrà più il 6 gennaio come da tradizione causa problemi economici

 

JESI, 30 dicembre 2018 – Non poteva che suscitare prese di posizione anche dure la notizia del rinvio del lancio dei palloncini della tradizionale manifestazione 200 idee per la pace – costa troppo far arrivare in tempo dalla Sicilia le due bombole di elio necessarie per gonfiarli – in programma il 6 gennaio.

E così dalla pace si passa al conflitto, verbale ovviamente, ma questo è.

Dopo l’annuncio del coordinatore della Consulta per la Pace, Paolo Gubbi, e la risposta dell’Amministrazione comunale, arrivano anche le altre considerazioni – che vi proponiamo – dal movimento Jesi in Comune, da Carlo Bellocchi, coordinatore delle associazioni di volontariato e promozione sociale dell’ambito territoriale IX, dei gruppi consiliari Jesiamo e Jesinsieme.

Jesi in Comune: «Il Comune non mette i soldi, i bambini rimangono senza festa» 

«Annullata la manifestazione 2000 Idee per la Pace organizzata per il 6 gennaio con il consueto lancio dei palloncini biodegradabili da Piazza Federico II. Il motivo è che non ci sono i soldi, una scusa che ormai gli jesini si sentono ripetere da troppo tempo. I soldi ci sono per spostare la statua di Federico II (15 mila euro), per gli eventi dedicati al Natale (38 mila euro) ma non ci sono per il lancio dei palloncini. Stiamo parlando di 1600 euro per l’acquisto dell’elio che doveva arrivare dalla Sicilia, una spesa in più rispetto al solito contributo che l’Avis di Jesi mette ogni anno per la manifestazione (circa 1500 euro) che organizza insieme alla Consulta per la Pace e alla Pro Loco».

«Ricordiamo che appena insediato al primo mandato, l’assessore Luca Butini aveva eliminato la manifestazione nel nome del risparmio. Fu poi l’intervento morale ed economico dell’ex sindaco Vittorio Massaccesi in collaborazione con l’Avis e la Consulta a ripristinare l’evento. Se le realtà organizzatrici lo ritengono necessario siamo disponibili ad avviare un crowdfunding per l’acquisto dell’elio in modo da assicurare lo svolgimento di una delle manifestazioni più care alla città».

Carlo Bellocchi, coordinatore associazioni di volontariato ambito IX: «I palloncini e i bambini»

«Leggiamo che il 6 gennaio 2019 non ci sarà il lancio dei palloncini della manifestazione 2000 idee per la pace, in quanto problemi di natura economica costringono la Consulta della Pace istituita dal Comune di Jesi a rinviare l’evento. La notizia ci sembra significativa e rilevante soprattutto se la leggiamo dal punto di vista dei bambini. I quali ad essa avevano rivolto la propria attività scrivendo messaggi, e in questo momento ne aspettano la naturale conclusione festosa».
«Proprio pensando a quanto l’evento contiene di simbolico ed educativo rispetto ai valori della pace, sottolineiamo altresì che l’evento possiede in sé elementi di grande senso culturale e comunitario.
Per questo rinviare il “lancio”e senza darne una data certa – in queste giornate di festa rischia di svilire il lavoro che la Consulta della Pace (gestita con lodevole impegno dal coordinatore Paolo Gubbi) porta avanti con successo in diversiambiti».
«Guardando ai bambini, guardando alle istituzioni, guardando alla realtà partecipativa della città di Jesi, l’evento del 6 gennaio ci appare in tutta la sua valenza di formazione di senso civile, in una sana ed auspicabile cultura della pace».
«Per quanto sopra, auspichiamo che soluzioni diverse possano permetterne lo svolgimento secondo programma.
Il Coordinamento è comunque disponibile ad ogni forma di collaborazione».

Jesiamo e Jesinsieme: «La Pace e l’orco cattivo»

«E’ interessante leggere in questi giorni alcuni post social riguardanti il rinvio del classico lancio di palloncini previsto, come tradizione, la mattina del 6 Gennaio. Sulla vicenda si è scritto, molto, troppo. O magari, a ben considerare, forse molto poco. Il post meno letto e commentato è proprio quello in cui l’Amministrazione Comunale, trasformata da alcuni nell’orco cattivo, spiegava con fare pacato e privo di polemica i fatti nella loro pura e semplice verità. Non è l’Amministrazione Comunale ad organizzare la manifestazione, la stessa ha provato a porre rimedio alla situazione e soprattutto il rinvio – attenzione rinvio non annullamento – dell’appuntamento è stato proposto dagli stessi organizzatori».

«Il resto? Uno sciame di fatti travisati, montati e cavalcati, epiteti, aggettivi ed insulti che per rispetto del clima natalizio non staremo qui a ripetere, il tutto in nome di una manifestazione sulla pace. Questa è pace? Questi sono i messaggi che vogliamo lanciare in aria? Già la “pace sbandierata” che, per fini politici e non solo, può passare al di sopra della verità, del rispetto per le persone e del lavoro altrui: alcune delle basi e dei principi per cui spesso e volentieri ci si mette in fila dietro un telo arcobaleno».

«Ad alcuni giorni di distanza dalla notizia, così come è stato facile, facilissimo, pubblicare dell’orco cattivo, è difficile, difficilissimo, cancellare o ammettere che le cose sono andate in altro modo, ma l’orco cattivo resta, anzi deve restare perché così deve apparire. Se non ci fosse lui contro chi si dovrebbe combattere?!?».

«Dell’ipocrisia su questa vicenda ne abbiamo già parlato, della responsabilità su quanto accaduto se ne parlerà ancora, ma se la colpa è sempre e comunque dell’orco perché non chiedere allo stesso di organizzare direttamente la prossima manifestazione del lancio dei palloncini, magari ci accorgeremo che così cattivo non è».

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