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JESI Bosnia: «Corridoi umanitari per fermare la crisi»

L’ordine del giorno presentato dal gruppo Jesi in Comune al prossimo Consiglio comunale per arginare la tragedia che si sta consumando sulle rotte balcaniche dell’emigrazione

JESI, 3 febbraio 2021 – Come ormai tristemente noto, si sta consumando una drammatica crisi umanitaria sulle rotte balcaniche, dove centinaia di migranti sono assiepati in un campo allestito dall’esercito bosniaco a Lipa, a temperature che raggiungono i -10°.

«Le condizioni igienico-sanitarie dei migranti a Lipa e tra Tuzla, Bihac, Velika Kladusa mettono a rischio la sopravvivenza stessa degli uomini, donne e bambini, come rilevato in questi primi giorni del 2021 da molte Ong», scrive il gruppo consiliare Jesi in Comune (foto in primo piano) nell’ordine del giorno che presenterà al Consiglio comunale di giovedì 25 febbraio.

«Anche presso le istituzioni, a partire dal Parlamento Europeo, si sono moltiplicate le prese di posizione affinché l’Europa metta in campo un intervento comune per affrontare ciò che sta accadendo e per impedire respingimenti (più o meno mascherati) alle frontiere».

L’11 dicembre, «a tali iniziative si è aggiunto un appello firmato da diversi parlamentari per “agire subito” anche immaginando “veri e propri corridoi umanitari”».

Il Consiglio comunale impegna quindi il Sindaco e la sua Giunta «ad attivarsi, in ogni sede opportuna, affinché si apra un corridoio umanitario che consenta ai profughi oggi in Bosnia di raggiungere, in sicurezza, i paesi europei per garantire accoglienza a chi fugge da situazioni drammatiche, a raccogliere e farsi portavoce della disponibilità già dimostrata in tal senso da associazioni che si occupano di accoglienza nel territorio, affinché, in coerenza con la tradizione della nostra città, e in conformità alle misure di sicurezza previste per il contenimento della pandemia sanitaria, sia consentito dare seguito a tale dimostrazione di solidarietà».

Nel frattempo, è attiva una raccolta di vestiario caldo, cibo in scatola e medicinali presso le sedi Cgil di Ancona, Chiaravalle e Falconara, all’Isola di Chiaravalle e alla sede di Jesi in Comune in Piazza Franciolini.

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