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Cronaca

JESI Montecappone: il ricordo di Mario Saveri nel racconto della nipote Carla

Domani la commemorazione al cippo dell’eccidio nazifascista del 1944

JESI, 19 giugno 2020Racconti colmi di emozioni quelli dei familiari dei sette giovani uccisi il 20 giugno del 1944 dai nazifascisti nelle campagne di Montecappone.

Mario Saveri

Sette ragazzi torturati e brutalmente uccisi, cinque di loro erano jesini: Armando e Luigi Angelini, 25 e 18 anni,  Francesco Cecchi e Alfredo Santinelli, entrambi di 18 anni, Mario Saveri, 23, quindi Calogero Grasceffo, di Agrigento ed Enzo Carboni di Santa Eufemia d’Aspromonte (Rc).

Al Cippo Martiri XX Giugno per le celebrazioni del 76esimo anniversario dell’eccidio – diretta facebook sul sito del Comune – ci sarà, come sempre, Carla Saveri, nipote di Mario.

Mario Saveri martiri montecappone

Mario Saveri

«Mio zio fu ucciso il 20 giugno del 1944: aveva poco più di 20 anni, ucciso con altri 6 ragazzi in una tragica giornata estiva – ricorda -. Giovani vite spezzate e sogni infranti in un angolo di terra, a Montecappone. Ho vissuto questo appuntamento sin da bambina, ricordarli non è un obbligo familiare ma un onore».

Una squadra di tedeschi e fascisti fermò in via Roma a Jesi una ventina di ragazzi intenti a chiacchierare. Obbligati a seguire i soldati verso villa Armanni, a Montecappone, furono minacciati e bastonati.

Carla Saveri

Una storia fatta anche dei racconti dei familiari.

«Ho un figlio di 26 anni  – sottolina Carla Saveri – e non posso fare a meno di pensare cosa possa aver provato una madre che perde un figlio in quel modo. La cosa che mi ha sempre colpito, lasciandomi un macigno nello stomaco, sono i racconti delle atroci torture che questi ragazzi hanno subito. Mio zio era tornato da poco dall’Etiopia quando è incappato nella retata: abitava in via XX Settembre e quel giorno stava con altri ragazzi in via Roma. Una retata – ricorda – organizzata per l’uccisione del gerarca fascista Blasetti».

Sabato 20 giugno al Cippo Martiri XX Giugno si terranno le celebrazioni.

«Sono molto contenta del conferimento della Cittadinanza Benemerita a questi Martiri, mai dimenticare per poter migliorare. Una tragica vicenda che la città deve conoscere».

Oltre alle autorità e alle associazioni del territorio ci saranno i familiari dei sette goivani uccisi, oltre a Carla Saveri anche Manuele Saveri, figlio di Mario, un nipote omonimo del Martire di Montecappone.

(e.d.)

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