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Cronaca

JESI Rebus scuole: a settembre le aule anche in palestra

scuole cittadine Gemma Perchi

Con la ripresa delle attività scolastiche si profilano già criticità da affrontare, che vanno dagli spazi per le classi a quelli delle mense ai trasporti

JESI, 7 luglio 2020 – La ripresa della scuola a settembre significa fare i conti con criticità enormi: dalle classi, alla mensa, al trasporto scolastico. Il confronto avvenuto ieri mattina tra l’Amministrazione comunale (presenti i tecnici, gli assessori Marisa Campanelli e Roberto Renzi) e i dirigenti scolastici, volto a chiedere una valutazione alle scuole alla luce delle disposizioni ministeriali, ha fatto emergere grosse criticità.

ambiente scuola Garibaldi

La scuola Garibaldi

Sono 170mila gli euro che arrivano dal Ministero per far fronte alla situazione per il distanziamento di un metro che deve esserci tra bocca e bocca e saranno impiegati per adattare le strutture esistenti. Criticità importanti riguardano le scuole dell’infanzia visto che i bambini per le attività didattiche sono generalmente divisi in gruppi: ciò significa che dovranno stare più stretti, al netto degli spazi che attualmente li accolgono visto che l’ipotesi di strutture ex novo non è considerata.

scuola Monte Tabor

La scuola primaria Monte Tabor

Problemi di capienza riguardano un po’ tutte le scuole, dalla Monte Tabor che ha “il pieno” di iscritti alla media Leopardi, per non parlare della primaria Garibaldi di San Giuseppe: al vaglio la possibilità di utilizzare palestre già in uso per l’educazione fisica, come quella di via Asiago, locali comunali come il centro sociale L’Incontro, e spazi attualmente adibiti a mense che potrebbero accogliere invece le classi.

Si parla anche di monoporzioni per il pranzo da consumare sui banchi ma anche i locali per la mensa sono un rebus. La Martiri della Libertà, sistemata in centro storico dopo anni di “traslochi forzati”, potrebbe dividersi nel tempo pieno al Carotti, ma senza locali mensa, e il normale al Mestica.

La scuola Mestica

Una situazione che, di fatto, blocca anche la ricettività dei plessi: considerate le attuali le disposizioni i dirigenti difficilmente potrannno accogliere alunni e alunne provenienti da altre scuole.

Complessa anche la questione dei trasporti: «Occorrerebbe quadruplicare il numero degli autisti e degli scuolabus. Cosa che è assolutamente impensabile – ha spiegato l’assessore Roberto Renzi -. Il Comune ha effettuato un monitoraggio di tutte le scuole presenti per capire i distanziamenti e per verificare altre strutture. Va tenuto presente che una buona parte dell’attività, specie per le scuole dell’infanzia, potrà essere svolta all’aperto».

A giorni è programmato un nuovo incontro per fare il punto della situazione: «È una situazione di emergenza e qualsiasi soluzione presenterà criticità. Siamo tutti preoccupati», ha sottolineato.

Non resta che attendere e sperare in un allentamento delle linee guida.

(e.d.)

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