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Cronaca

Jesi Via libera al taglio di altri 4 pini italici alla primaria “Garibaldi”

Si tratta di una specie protetta ma può essere abbattuta per finalità di pubblico interesse, secondo Francesca Paolini di Legambiente non adatta a verde urbano, il Comune le sostituirà ripiantandone otto di specie diverse

Jesi – Altre quattro piante di Pinus pinea, dette comunemente Pini italici o Pini ad ombrello, saranno abbattute nel cortile della scuola primaria Garibaldi dell’Istituto comprensivo Federico II.

Il gruppo di enormi alberi della famiglia delle pinacee che troneggiano sopra il plesso scolastico di via San Giuseppe si era già ridotto di due unità in seguito al forte maltempo di metà dicembre 2022, uno abbattuto dal vento, l’altro (fortemente danneggiato) dai tecnici del Comune per motivi di sicurezza.

Il motivo è l’imminente avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione del “plesso A2” della scuola per la realizzazione della mensa scolastica, finanziato da fondi Pnrr, il cui progetto definitivo era stato approvato con una delibera di Giunta il 25 luglio scorso.

«Sovrapponendo l’impronta del nuovo fabbricato nell’area così come attualmente
configurata – si legge nella determinazione del Servizio manutenzione verde -, si evince chiaramente che alcune essenze protette ricadono al suo interno, per cui risulta necessario il loro abbattimento, non essendoci altra soluzione tecnica volta a evitarlo e vista la finalità di pubblico interesse che riveste la realizzazione del nuovo fabbricato mensa».

Il pino caduto alla primaria Garibaldi a fine 2022

Probabilmente un destino comunque segnato quello dei bellissimi pini italici della zona San Giuseppe, messi a repentaglio dal sempre crescente peso e dalle radici sempre più confinate e deteriorate dall’area urbana nella quale sorgono, oltre che da eventi atmosferici sempre più estremi che i cambiamenti climatici in corso comportano.

E’ dello stesso avviso anche Francesca Paolini, presidentessa del circolo jesino di Legambiente Azzeruolo.

«Bisogna fare molta attenzione tra le aree verdi urbane e il verde naturale. Figuariamoci se noi di Legambiente non siamo a favore degli alberi e della loro conservazione e manutenzione: la nostra storia e le nostre battaglie parlano per noi. Purtroppo, però, dobbiamo essere realisti: questo tipo di pianta, lo dico anche da agronoma, non è adatta ad aree urbane. Le radici sono molto superficiali e si allargano molto, compromettendo asfalto e marciapiedi, danneggiandosi e rendendo l’albero insicuro».

Francesca Paolini di Legambiente Circolo Azzeruolo

Una scelta sbagliata a monte dunque, ovvero tanti decenni fa quando furono piantati.

«Diciamo che non fu una scelta lungimirante – continua Francesca Paolini – di chi, magari in buona fede, non aveva tenuto conto dell’espansione urbana. Tanti anni fa non si facevano questi studi, sentendo gli esperti del settore e purtroppo oggi i nodi sono arrivati al pettine. Dispiace, perchè sono alberi stupendi, che però in città fanno molta fatica e sono pericolosi per l’incolumità delle persone. Figuriamoci vicino a una scuola».

Per sostituire i quattro pini a ombrello, il Comune ha tuttavia stabilito, «al fine di garantire la conservazione e la rinnovazione del patrimonio arboreo regionale», di ripiantare il doppio degli alberi.

Infatti, si legge nella stessa Determinazione che «nel sito di ricostruzione del plesso della scuola Garibaldi o, in alternativa, nelle limitrofe aree verdi comunali», saranno rimesse a terra quattro Quercus pubescens, ovvero la comune Roverella, e altre quattro di Cercis siliquastrum, conosciuto come Albero di Giuda.

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