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Jesina È tempo di fare chiarezza

C’è troppa ambiguità nella gestione societaria, emersa anche nella risposta data all’ex sindaco Massimo Bacci, ma si lamenta anche il silenzio al riguardo dell’Amministrazione comunale

Jesi – Non sono più credibili e sempre inaccettabili le risposte della Società alle sollecitazioni di possibili acquirenti, soprattutto alla luce dei pessimi risultati della squadra nel girone di ritorno.

Dichiarazioni ambigue e poco trasparenti, come se dovessero nascondere affari oscuri o coprire finché possibile qualcosa o qualcuno dalla pubblica gogna, tutto il contrario di una Società ambiziosa e attenta alle sorti della Jesina e rispettosa dei propri tifosi.

D’altronde è inutile comprarsi una Ferrari se già sai che sarà difficile mantenerla, così è per Chiariotti e compagnia bella che continuano ostinatamente a tenere in piedi un giocattolo che non sono mai riusciti a far funzionare adottando metodi e organizzazione da squadra amatoriale.

Con quali fini, si domandano da tempo i tifosi. D’altro canto, dopo l’invito alla trasparenza, non andato però a buon fine dell’ex sindaco Bacci, sollecitato a sua volta da Amici (il direttore della Jesina, ndr), ci si aspetterebbe un interessamento anche dell’Amministrazione comunale.

È vero che la Jesina è una Società privata, ma è altrettanto vero che per la sua storia è patrimonio sportivo dell’intera città, il compianto assessore Leonello Rocchetti deve pur aver insegnato qualcosa a qualcuno, oppure no!?.

Un tifoso della Jesina

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