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BREAKING NEWS PICCHIA E AGGREDISCE LA COMPAGNA E SUA MADRE, IL GIUDICE LO ALLONTANA

L’uomo costringeva la compagna a guardare per terra quando entravano nei locali pubblici

ANCONA, 14 agosto 2019 – Ancora una storia di un uomo violento. Nel primo pomeriggio di ieri, 13 agosto, i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona, Sezione Reati contro la persona e la libertà sessuale hanno applicato ad un uomo di 44 anni, C.S. la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla compagna ed alla propria madre. Sempre nella giornata di ieri un uomo (leggi l’articolo) è stato colpito dal medesimo provvedimento perché aggressivo con la moglie e i figli.

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ancona ha inoltre disposto il divieto di comunicare con loro attraverso qualsiasi mezzo, con effetto immediato. Il procedimento penale istruito presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, trae origine dalle numerose segnalazioni di maltrattamenti e atteggiamenti persecutori giunte sulle linee di emergenza del 118 e del 113 da parte di testimoni occasionali, per riferiti atteggiamenti aggressivi e minacciosi da parte del compagno convivente.

A seguito di tali segnalazioni, le vittime venivano sentite da personale della Squadra Mobile. Nella circostanza la donna maltrattata riferiva di che sin dall’inizio della loro relazione, iniziata nell’estate del 2018, lei ed il suo compagno litigavano, soprattutto per motivi di gelosia. L’uomo era sempre ossessionato dal fatto che lei potesse tradirlo con qualunque uomo incontrasse al punto che, anche quando erano insieme nei locali, le diceva di guardare per terra per non incrociare lo sguardo degli uomini presenti. La situazione è andata via via degenerando fino a quando, da qualche tempo a questa parte, l’uomo aveva cominciato a cambiare comportamento nei suoi riguardi fino a passare agli insulti e poi alle violenze fisiche. L’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, permetteva di avere una chiara riprova degli atteggiamenti maltrattanti anche grazie all’estrapolazione e all’analisi delle chat whatsapp e dei files audio contenuti nel telefono della vittima nonché dalle dichiarazioni testimoniali raccolte dagli agenti della Squadra Mobile della Polizia di Stato. Ad aggravare la posizione del molestatore le sue ulteriori condotte persecutorie poste in essere nei confronti della madre della sua campagna.

La dettagliata ricostruzione dei fatti permetteva di delineare un preciso quadro indiziario tale da far ritenere sussistente il concreto ed attuale pericolo che l’indagato potesse commettere ulteriori condotte maltrattanti ai danni della compagna, nonché di sua madre, ovvero reati di gravità maggiore, con evidente rischio per l’incolumità e l’integrità psichica delle due donne, tale da giustificare l’applicazione della misura cautelare.

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