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Cronaca

FABRIANO «DIFENDERE L’OSPEDALE: PUNTO NASCITA PUNTA DELL’ICEBERG»

FABRIANO, 15 ottobre 2019 – Continuano le reazioni alla decisione presa dal Tar Marche nei giorni scorsi, confermando di fatto la chiusura del punto nascita del “Profili”. Un nuovo tassello di un territorio che “non ci sta” arriva dal Coordinamento per la difesa dell’ospedale.

«Il no al punto nascita è un no secco e deciso – spiegano –  che non tiene conto delle condizioni dell’entroterra montano assecondando le scelte di una politica scellerata».

Un punto già più volte ricordato dai critici della decisione di chiusura, che però nonostante il ricorso presentato dal Comune di Fabriano (e poi sostenuto in adiuvandum da quelli di Genga e Sassoferrato) che chiedeva di sospendere lo stop alle attività del punto nascita scattato dal 20 febbraio scorso.  (leggi l’articolo).

Ancora una volta quindi la sensazione di essere stati trattati “Come cittadini di Serie B” e poi un nuovo attacco nei confronti della gestione dei posti di lavoro legati ai professionisti che ruotano attorno alla struttura fabrianese.

«Le condizioni in cui si trova l’ospedale Profili in seguito ad accorpamenti, tagli e chiusure sono ormai sotto gli occhi di tutti. Anche dei politici che tanto ci avevano assicurato che tutto sarebbe rimasto al proprio posto e, come sempre abbiamo sostenuto, il punto nascita è la punta di un iceberg ben più consistente».

Un territorio che deve rimenere unito nelle intenzioni del coordinamento e sprona l’amministrazione a fare tutti i passi affinché si presenti con rapidità il ricorso al Consiglio di Stato.

Difendere l’ospedale

Promettono attenzione, impegno e barra dritta dal Coordinamento, ricordando che il “Profili” è «Al momento è l’ospedale di tutta la zona montana e come tale va salvaguardato, tutelato e valorizzato nel rispetto della sanità pubblica e nell’affermazione di un diritto scritto nella nostra Costituzione».

(s.s.)

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