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FABRIANO SCUOLA DON PETRUIO, L’INAUGURAZIONE CON IL VICEPREMIER DI MAIO

Costo dell’opera 1.360.000 €

 

FABRIANO, 4 agosto 2018 – Taglio del nastro per la ricostruita scuola dell’infazia Don Petruio. Presenti il Vicepremier Luigi Di Maio, la Commissaria per la ricostruzione Paola De Micheli, Il Sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli, il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ed il Vescovo Stefano Russo.

“Un segnale per la ricostruzione”

“Mettiamo a norma gli edifici pubblici – ha dischiarato il Vicepremier e Ministro dello sviluppo economico, lavoro e politiche sociali – mi colpì che quanto colpì il terremoto in queste aree i primi a sgretolarsi furono gli edifici pubblici. Non deve accadere più. Per questo noi abbiamo in mente un piano per rilanciare l’edilizia pubblica e per mettere a norma gli edifici dovo si trovano i nostri figli e dove lavorano i dipendenti pubblici. Questo rilancio porterà lavoro, ma permetterà di dare il buon esempio. Se lo Stato non fa questo non capisco come si possa obbligare i cittadini a mettere a norma le loro abitazioni private. C’è da fare in questa aree, ma ringrazio tutti quelli che si sono spesi per questo progetto, il Sindaco, il Commissario per la ricostruzione ed il presidente della Regione”.

I dettagli della scuola

La Don Petruio fa parte del gruppo delle 18 scuole previste previste dalla ricostruzione e la prossima ad essere inaugurata sarà quella di Amatrice. Un investimento pari a 94 milioni di euro. 972 mq di superficie coperta, progettato con una struttura portante in legno è dotato di impianti ispirati ai principi del risparmio energetico e del ridotto impatto ambientale e si colloca nella classe energetica A. Capienza massima 126 alunni.  Una struttura realizzata nel rispetto della classe d’uso IV, ovvero seguendo la normativa per le strutture strategiche di protezione civile.

L’iter per l’inserimento del plesso tra quelli da ricostruire era stato seguito su spinta dell’Amministrazione  Sagramola, quando ancora commissario straordinario era Vasco Errani e poi finanziata dal precedente governo nazionale.

“Opera per il territorio”

Queste le parole del Vescovo della Diocesi di Fabriano – Matelica Monsignor Stefano Russo, ribadite dal Sindaco della città della carta che ricordato che la Don Petruio è stata la prima scuola interamente realizzata con fondi pubblici. “Segnale di rilancio e speranza per il cratere”. Un messaggio quindi per il primo cittadino, per il cratere e per tutte le comunità colpite più duramente dal terremoto.

Un processo di ricostruzione, dalla progettazione alla realizzazione gestito all’interno delle strutture del comune di Fabriano. “Una scelta forte e coraggiosa, che ha pagato arrivando per prima a questa fase” ha spiegato il Presidente Ceriscioli. Il Commissario per la ricostruzione De Micheli ha parlato di una scuola per rispondere ad una esigenza di sicurezza. “Noi ai bambini e a tutte le famiglie vogliamo dare sicurezza”.

Obbiettivo dichiarato dal Commisario, una ricostruzione completa per tutte le zona colpite dal terremoto. “Non tutto è perfetto, ma vogliamo ricostruire perché vogliamo rispettare quello che i cittadini, anche delle comunità più piccole, ci hanno chiesto. Una risposta alle esigenze del nostro paese”.

“Questo terremoto non deve essere dimenticato – ha concluso rivolgendosi a Di Maio – perché questa è la sfida del nostro paese. E quindi il governo si impegni nel proseguire la ricostruzione. Non dimentichiamo che dopo il terremoto il nostro compito sarà quello di investire, perché il rischio è quello che le prossime generazioni non possano vivere queste zone. L’impegno per lo sviluppo economico deve essere forte. Dove c’è lavoro ci sono famiglie, lavoro ed il nostro futuro”.

“Non abbasseremo l’attenzione”

Un processo di ricostruzione difficile e portato avanti da tutte le strutture ha osservato il Vicepremier “Questa mattina ci siamo confrontati con Sindaco, Commissario e Presidente ed abbiamo trovato già due o tre leggi da eliminare per cercare di sveltire le pratiche. Perché c’è voluto più tempo per la burocrazia che per la ricostruzione vera e propria. Dobbiamo fare di più e noi ci saremo in questo processo di ricostruzione“.

(s.s.)

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