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JESI “CENTO ANNI DI OTTO ORE”: «PER AVERE UN AUMENTO DOVEVAMO SPOGLIARCI»

convegno Gemma Perchi

Il ruolo di Gemma Perchi, sindacalista, lavoratrice e antifascista: simbolo del riscatto delle “sedarole”

JESI, 26 aprile 2019 – Il coraggio di Gemma Perchi, donna e lavoratrice, antifascista jesina. Questa mattina presso ill Consorzio Agrario Provinciale di Viale Trieste si è tenuto il convegno “Gemma Perchi, mestiere di seta carattere di ferro” nell’ambito degli eventi dedicati ai “Cento anni di otto ore“, che risalgono al primo maggio del 1919.

convegno Gemma Perchi

Manuela Carloni

Hanno partecipato – moderatrice Emanuela Corsetti –  Dante Ricci, attore e regista, la professoressa Manuela Carloni, l’assessora Cinzia Napolitano, accanto a Michael Bonelli, dell’associazione Willer &  Carson, coordinatore e ideatore della manifestazione. Ad aprire i lavori è stata proprio Manuela Carloni, già autrice di una biografia sulla lavoratrice jesina, inserita all’interno del “Dizionario biografico delle Marchigiane“.

convegno Gemma Perchi

Dante Ricci e Manuela Carloni, in piedi Alberto Rossetti

«In fabbrica lavoravano donne, ragazze e bambine: lo stipendio era necessario per le famiglie ma la donna che lavorava non era certo ben vista – ha detto Carloni -. Donne e lavoratrici derise due volte: perché lavoravano e perché scioperavano per chiedere condizioni di lavoro più dignitose. Nonostante tutto Gemma Perchi, personaggio straordinario, conquistò risultati importanti con le battaglie sul campo. Non era semplice a quei tempi rinunciare allo stipendio per scioperare e trascinarsi dietro altre donne. La jesina fu anche perseguitata durante il fascismo, come lei anche altre donne e lavoratrici». Prezioso il contributo di Dante Ricci: «Pochissimo il materiale a disposizione sulle battaglie del lavoro intraprese da Gemma Perchi e dalle setaiole. Questo per il semplice fatto che erano donne. Appaiono documenti solo quanto gli uomini sono in guerra. Gemma Perchi è morta al ricovero di pubblica assistenza: le battaglie le ha fatte perché ci credeva, non certo per se stessa».

convegno Gemma Perchi

Alberto Rossetti nipote di Gemma Perchi

Interessante il ricordo, estratto dal volume (fuori stampa) “Trame di seta“, edito da Fidapa, in cui si racconta la richiesta di un aumento salariale. Le setaiole, ha raccontato Ricci, erano andate dal direttore: «C’ha fatto accomodà in un bel salotto rosso. Noi vogliamo l’aumento. Io vi dò l’aumento, ma prima vi spogliate tutte nude e io vi dipingo….ma va a morì mmazzado – Vi voleva fare un ritratto? – Sci perché lu’ pitturava». 

Il direttore con la passione per la pittura era, con ogni probabilità, Mariano Agostinelli,  proprietario a partire dagli anni Trenta, di due filande e affittuario di diverse altre.

convegno Gemma Perchi

La testimonianza delle setaiole

Un saluto al pubblico da parte di Alberto Rossetti, nipote di Gemma Perchi: «La ricordo come una donna caparbia e di poche parole».

Ha chiuso gli interventi l’assessora all’Ambiente Cinzia Napolitano che, dopo aver ricordato il ruolo delle donne nella Resistenza, ha detto: «La disparità di genere, di salario, è una questione culturale».

(e. d.)

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