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Cronaca

JESI Covid-19: le preoccupazioni di chi rientra dai paesi “attenzionati”

Quarantena e attesa dell’esito del tampone per una famiglia jesina, il disappunto di una turista di Apiro ancora in Croazia

JESI, 14 agosto 2020Turismo in tempi di Covid e problemi che non mancano: possibile rientro anticipato, tamponi, preoccupazioni. Non c’è pace neanche in vacanza per chi si è recato in Croazia, Grecia, Malta e Spagna.

Sono questi i Paesi al rientro dai quali sarà obbligatorio effettuare un tampone qualora non lo abbiano già effettuato nelle 72 ore precedenti l’ingresso e sia risultato negativo. 

Sono rientrati mercoledì dalla Croazia dei turisti jesini, in quarantena fino al risultato del tampone che hanno fatto in una struttura privata: «Siamo rientrati il 12 agosto in tarda serata, in macchina – spiegano –. Avevamo letto della possibilità del tampone e ci siamo attivati: al mattino ho chiamato il 1500 per chiedere informazioni. In pratica entro 48 ore dovevamo denunciare di essere stati in Croazia: ho scritto alla mail indicata dall’Asur ([email protected]) fornendo tutti i nostri dati. In breve tempo si viene contattati per effettuare il tampone ma essendo il periodo di Ferragosto non saremmo riusciti a farlo prima di mercoledì, così ci siamo rivolti a una struttura privata convenzionata. Siamo in quarantena in attesa dei risultati che arriveranno in poche ore».

«Il problema – continuano – è che alla frontiera tra Slovenia e Croazia non ci è stato detto niente, sebbene avessero visto che eravamo stati in Croazia. Forse qualcosa ancora non funziona bene, mentre per chi rientra in nave o in aereo dovrebbero esser garantiti più controlli».

È in vacanza in Croazia da una manciata di giorni una turista apirese.

«Trovo assurdo – sottolinea – che si imponga una normativa, delle regole, e poi non si dà modo di rispettarle: il porto di Ancona deve avere il servizio tampone se è questo l’iter che lo Stato impone. Come fa un turista francese o tedesco che rientra dalla Croazia a sapere che deve fare il tampone se non ti bloccano subito alla frontiera? E perché solo chi rientra da certi Paesi? E perché devo pure pagarlo di tasca mia? E addirittura provvedere io stessa a trovare un laboratorio che me lo faccia… è assurdo».

Preoccupazioni anche per chi deve partire: Alice, corinaldese, andrà tra due settimane in  Grecia.

«Il problema è il rientro: ho paura del tampone, di poter risultare positiva e di avere problemi con il ritorno a scuola – spiega -. Avevo pensato di non partire, ma il viaggio è stato ormai pagato. Spero che basti prendere tutte le precauzioni del caso».

(e.d. – e.o.)

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