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JESI Emergenza e lavoro: «Interventi concreti per tutti, nessuno escluso»

Jesi in Comune: «Ristoratori, parrucchieri, estetisti, chi ha investito nella ricezione turistica, nelle palestre, le partite Iva, liberi professionisti: le difficoltà vanno subito affrontate »

JESI, 29 aprile 2020Cosa ne sarà delle molte attività che insistono sui nostri territori? A porsi l’interrogativo è il gruppo consiliare Jesi in Comune che pone l’accento su quelle realtà che «hanno investito spesso molto e che si troveranno costrette ad affrontare ulteriori investimenti per poter riprendere il loro lavoro, per chi ce la farà, poiché per molti il mix tra debiti contratti e mancati introiti in queste settimane sarà purtroppo fatale».

Preoccupazioni già espresse da molti esercenti della città che hanno avanzato alcune richieste alle istituzioni.

«Il pensiero va ai ristoratori, che hanno investito somme rilevanti (cucine professionali, arredamenti, personale ecc.) e che potranno riaprire solo a fronte di ulteriori investimenti per rendere idonei i locali, che saranno comunque per forza soggetti a una riduzione sensibile della capienza; oppure a estetiste/i e parrucchiere/i, che hanno acquistato macchinari e arredi costosi e che non si sa come e quando potranno riprendere l’attività; o ancora a chi ha investito nella ricezione turistica che non si sa nemmeno quando potrà tornare a livelli pur minimi; o a chi ha investito per aprire una palestra, una libreria».

Incertezze e preoccupazioni sul futuro sono anche quelle delle «partite Iva non tutelate, che stiamo scoprendo essere una proporzione gigantesca in questo Paese, tra liberi professionisti, lavoratori dello spettacolo e della cultura, lavoratori stagionali».

Superata la prima fase, il gruppo consiliare è convinto che sia il momento di «mettere in campo interventi specifici rivolti ai lavoratori tutti, in particolare agli autonomi che hanno meno tutele e vanno incontro a particolari difficoltà, che potrebbero essere specifiche detassazioni o agevolazioni concrete laddove nascono difficoltà impreviste. Una platea purtroppo vasta e variegata, complessa e talvolta molto specifica. Sarà necessario e imprescindibile aprire un dibattito politico condiviso, franco, aperto e non settario che permetta di conoscere tutte le difficoltà presenti e di mettere in campo azioni efficaci e concrete che possano aiutare tutti, nessuno escluso».

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