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Cronaca

JESI L’integrazione che riesce: la storia di Ahlam ed El Mostafa

Moglie e marito hanno lasciato il Marocco nel 2006: «I sacrifici di oggi per un futuro migliore ai nostri figli»

JESI, 9 dicembre 2021 – Quella che vi raccontiamo è una bellissima storia d’integrazione. Protagonisti El Mostafa Drissi presidente della Consulta per la pace di Jesi e sua moglie Ahlam Berrada (foto in primo piano).


La famiglia Drissi con due figli di 9 e 11 anni è arrivata in Italia dal Marocco il 14 giugno 2006 grazie a uno scambio culturale, infatti El Mostafa è insegnante di cultura araba. Da subito si sono trasferiti a Santa Maria Nuova dove hanno conosciuto una coppia di anziani che loro chiamano affettuosamente nonni i quali li hanno aiutati in tutto, soprattutto con i documenti e le iscrizioni dei bambini a scuola

Poi Ahlam ha iniziato un corso di italiano all’Itis Marconi e sottolinea: «Ringrazio tanto e di cuore la mia docente Barbara per avermi insegnato la cultura italiana, la lingua e tutto ciò mi potesse aiutare verso l’integrazione. Per anni ho seguito la mia passione, l’arte culinaria e sono stata socia e cuoca di una attività di gastronomia che ora non c’è più, il Sorriso.

Nel frattempo i figli Mohamed e Hajar crescevano e hanno iniziato a frequentare il Liceo a Jesi con ottimi risultati. Ahlam, intanto, studiava cucina italiana sui libri di Antonella Clerici e di Benedetta Parodi, oltre che sui siti internet.


Poi, a giugno 2020, la decisione di aprire una uattività in proprio davanti le poste centrali Art’ in cucina, gastronomia italiana soprattutto ma anche etnica su richiesta.

I figli, intanto, ormai ventenni sono entrambi a Parigi, Hajar alla Sorbona, studia scienze politiche con un progetto Erasmus, il maschio, Mohammed, che frequenta la facoltà di Scienze diplomatiche internazionali, si trova anche lui nella capitale francese per una tesi contro gli sprechi alimentari.

 
El Mostafa, insegnante di lingua e cultura araba, attualmente lavora con la Cooss Marche nell’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati e in passato ha fatto parte della missione culturale all’ambasciata del Regno del Marocco in Italia, fino al 2015.

Un bel messaggio di integrazione per tutte quelle persone che con forza di volontà vogliono vivere in Italia e farne il loro Paese.

 
«Abbiamo lottato tanto – sottolinea Ahlam – ma non ci siamo mai arresi e i sacrifici che stiamo facendo oggi sono per offrire un buon futuro ai nostri figli. Amiamo l’Italia che ormai consideriamo il nostro Paese». 

(foto in primo piano, Ahlam nel suo negozio di gastronomia Art’in cucina)

Cristina Amici degli Elci

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