Cronaca
JESI Posto Occupato alla Panchina Rossa contro la violenza sulle donne
21 Novembre 2020
All’iniziativa aderiscono anche Le Ragazze sono in giro, Udi Jesi, Spaziostello e la Strada di Sergio
JESI, 21 novembre 2020 – Il Comitato Abitanti Centro Storico di Jesi, per il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, aderisce all’iniziativa Posto Occupato con le associazioni Le Ragazze sono in giro, Udi Jesi, Spaziostello e la Strada di Sergio.
Che cos’è Posto Occupato? È una campagna di sensibilizzazione sociale virale e gratuita contro la violenza sulle donne, 365 giorni l’anno.
Le locandine di Posto Occupato saranno visibili in giro per la città di Jesi e in piazza Sansovino sulla “Panchina rossa“, donata dal Comitato alla città l’8 marzo 2018.
Un posto lasciato “vuoto” per riempire le coscienze di consapevolezza.
«La violenza sulle donne è un problema culturale e una responsabilità sociale, che riguarda tutti – si legge sul sito dell’iniziativa – Partita nel 2013 da Rometta, piccolo Comune in provincia di Messina, su iniziativa di Maria Andaloro, Posto Occupato è una campagna virale, gratuita, che ha l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica sulla violenza di genere.
[nk_awb awb_type=”image” awb_image=”272901″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]Non si contano le donne che ogni giorno subiscono violenza fisica e psicologica, ma anche economica, sessuale e religiosa; tante quelle perseguitate; troppe quelle assassinate. Prendiamo quella indignazione collettiva e trasformiamola in azione concreta: occupiamo uno spazio al parco e ovunque si possa. Quel posto sarà riservato per sempre ad una donna che avrebbe voluto, potuto e dovuto essere lì».
«Sarà un segno, un monito silenzioso, voce per chi non ha più voce, che suggerisce a tutti di non sottovalutare mai i segnali della violenza e non voltarsi mai dall’altra parte».
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