Cronaca
JESI “COVID” Smontato l’ospedale da campo, Caroli: «Struttura strategica»
25 Giugno 2020
Il primario del pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani”: «Per noi di grande utilità»
JESI, 25 giugno 2020 – Volontari della Protezione Civile, poco più di una decina, rapidi ed efficienti come sempre, hanno provveduto a smantellare, stamattina, l’ospedale da campo della Regione Marche tirato su il 16 marzo scorso accanto all’ingresso del “Carlo Urbani“.
In precedenza, il 9 maggio, come si ricorderà, era toccato al Presidio medico avanzato della Marina Militare, sempre di stanza al “Carlo Urbani”.
L’ospedale della Regione è stato utilizzato per accogliere i pazienti del pronto soccorso non infetti da covid-19. Il cosiddetto percorso pulito, che ha permesso la netta separazione – in fase di accoglienza – tra pazienti contagiati e non contagiati.
Eravamo, in quel periodo di marzo, agli albori della fase più virulenta della pandemia da coronavirus, che ha investito anche la nostra struttura sanitaria maggiore, arrivata a ospitare più di 100 contagiati, con turni massacranti per tutto il personale.
Emergenza terminata, sgonfiate e recuperate le due strutture da cinque e da tre archi che formavano il corpo unico. Ritorneranno presso il Centro di pronto intervento della Protezione Civile a Varano.
Durante le operazioni di smontaggio, alle quali ha partecipato anche il coordinatore provinciale della Pc, Lorenzo Mazzieri, è arrivato il primario del pronto soccorso, Mario Caroli, che ha evidenziato come l’ospedale da campo sia stata «una struttura molto importante, strategica, con i suoi 6-8 posti letto, che ha permesso il percorso ai pazienti no covid i quali necessitavano del ricovero per osservazioni brevi intensive e di medicina d’urgenza».
Pino Nardella
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