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JESI STATUTO: CITTÀ REGIA E PARTECIPAZIONE ACCENDONO IL DIBATTITO

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A Palazzo dei Convegni le opposizioni hanno dato battaglia nel corso del confronto pubblico

JESI, 27 febbraio 2019 – Dibattito acceso ieri sera a Palazzo dei Convegni dove si è svolto l’incontro pubblico per la modifica dello Statuto comunale. Massiccia la presenza dell’Anpi di Jesi, presente l’opposizione con Jesi in Comune e il Pd, compatto il fronte della maggioranza, presenti la Cgil e il coordinamento donne oltre ai cittadini interessati alla questione.

incontro pubblico statuto comune jesiAd aprire gli interventi è stato il presidente del Consiglio comunale Daniele Massaccesi che ha ricordato l’iter che ha portato alla modifica: un percorso che si è interrotto quando è stata sollevata la problematica dell’assenza dei termini antifascimo e resistenza (leggi l’articolo), e assicurato che le proposte tramite il sito del Comune saranno tutte prese in considerazione. Il consigliere di maggioranza Tommaso Cioncolini, che ha lavorato alla stesura, ha evidenziato il carattere europeo del documento ed evidenziato come nel preambolo ci sia una connotazione plurale della collettività. Nodo centrale, quello di Città Regia: «Va inserito in una cornice turistica – ha detto Cioncolini – non si chiede che Jesi la riconosca come istituzione». Tra le novità rispetto allo Statuto vigente anche la partecipazione della città: «Due all’anno i forum civici sui temi più vari, in passato potevano essere di più. Introdotto il question time: i cittadini prima del Consiglio comunale possono fare domande agli assessori».

incontro pubblico statuto comune jesiCompatta l’Anpi di Jesi con Andrea Mazzarini, Eleonora Camerucci e Daniele Fancello che hanno puntato il dito sulla mancata partecipazione della città: «Se non ci si fosse accorti che la prima stesura aveva modificato i principi generali, si sarebbe proceduto tranquillamente con la votazione in Consiglio. Abbiamo fatto un accesso agli atti e del lavoro fatto per arrivare alla modifica non ci sono documenti pubblici. Altro che partecipazione».

Tante le proposte sulla nuova stesura del documento: ripristinare l’articolo 4 come nello Statuto originale, fare sì che la partecipazione della città sia effettiva e che l’incontro di ieri sia solo un primo passo, inserire elementi che sottolineino la parità di genere, utilizzare l’aggettivo federiciana anziché regia. Forte la presa di posizione dell’ex sindaco Gabriele Fava: «Le fondamenta storiche e culturali di Jesi non possono essere cancellate. Non abbiamo nessun titolo per chiamarci Città Regia: ci provò il podestà nel ’39 e la consulta araldica non accettò. Se si vuole inserire in una cornice turistica, utilizziamo federiciana e mettiamoci in rete con le altre città italiane dove Federico II ha lasciato il segno. Sarebbe anche l’occasione per risollevare le sorti del museo a lui dedicato che altrimenti non si salverà. Lasciate stare l’articolo 4 che rappresenta Jesi molto meglio di come lo fate voi».

Jesi in Comune con Agnese Santarelli, il Pd con Emanuela Marguccio e Lorenzo Fiordelmondo hanno ribadito l’importanza di coinvolgere la città e di lasciare invariati i principi generali. Poco coinvolgimento della città è stato segnalato anche da Gianluca Toni della Cgil che ha aggiunto come per il Primo Maggio su Gemma Perchi i sindacati non siano stati coinvolti: «Sul noi nel preambolo dello Statuto questa Amministrazione deve lavorare».

In chiusura l’intervento del sindaco Massimo Bacci: ›Si è parlato come se prima di questa Amministrazione ci fosse stato l’eden – ha detto il primo cittadino – invece prima si è amministrato senza trasparenza».

(e.d.)

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