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CINGOLI Consiglio comunale, burrasca tra Saltamartini e Consalvi

Il consigliere di minoranza critica la gestione dell’Asp nella vicenda della Casa di riposo, il vice sindaco accusa l’opposizione di non averli aiutati durante la pandemia

CINGOLI, 24 maggio 2020Il primo Consiglio comunale del 2020 a Cingoli ha avuto un finale molto burrascoso.

Come già anticipato, infatti, c’è stato un confronto acceso tra il vice-sindaco Filippo Saltamartini e il consigliere di minoranza di “Uniti per Cingoli” Raffaele Consalvi, in merito al focolaio Covid-19 alla Casa di riposo.

L’interpellanza di Consalvi sul caso vermicelli

Consalvi Micucci sciapichetti

Raffaele Consalvi (in mezzo) con il capogruppo regionale pd Micucci e l’assessore regionale Sciapichetti

La miccia tra maggioranza e opposizione di sinistra è esplosa poco prima delle 23, ed è iniziata indirettamente, parlando del caso dei vermicelli sulla minestra alla scuola dell’infanzia di Cingoli a fine gennaio.

Nella sua interpellanza Consalvi non ha gradito, infatti, la gestione del caso da parte dell’Asp9 di Jesi, la quale ha anche la responsabilità sull’appalto della Casa di riposo.

«È stato un fatto grave – ha spiegato il consigliere di “Uniti per Cingoli” – che non deve succedere. Ci vuole la massima attenzione e trasparenza. Sono sempre più convinto che certi servizi debbano ritornare sotto la competenza del Comune. L’avevo detto in tempi non sospetti, in riferimento alla Casa di riposo e alle mense scolastiche. Dietro a quel servizio c’è la logica del guadagno, nessuno fa niente per niente nel privato. Si cerca di fare un’analisi dei costi e si cerca di guadagnarci. A subire la logica del profitto sono gli utenti, nei casi specifici i bambini nelle scuole, gli anziani nella Casa di riposo. Chiedo al Consiglio di rivalutare la gestione diretta di alcuni servizi comunali. Sono convinto che prima i servizi funzionavano meglio sotto la gestione del Comune, con una ricaduta economica nel nostro territorio, attraverso l’acquisto di prodotti locali. Si può intavolare un discorso. Alcuni Comuni della nostra provincia di Macerata gestiscono virtuosamente questi servizi».

La prima replica di Saltamartini

Vittori - Saltamartini

Il sindaco Michele Vittori e il suo vice Filippo Saltamartini

La replica del vice sindaco Filippo Saltamartini non si è fatta attendere.

«Le posizioni espresse – ha sottolineato rivolgendosi a Consalvi – riguardano l’uomo per la strada, che incroci al bar, dato il modo con cui hai argomentato la tua interpellanza. Nella ristorazione valgono i principi di concorrenza e mercato, contenuti nel trattato dell’Unione Europea. Sulla base di queste due parole, l’ordinamento italiano per legge vuole che si associno i Comuni. L’Asp è un pezzo del Comune, gli ex dipendenti comunali sono trasferiti nell’ente pubblico. Cosa è cambiato? C’è stata una privatizzazione del rapporto di pubblico impiego, ai dipendenti si applicano contratti privati. Nessuna differenza, stesso ordinamento, stesse norme, stessi principi. Cambia solo il datore di lavoro, rappresentato dai dirigenti dell’ente».

Il riferimento alla Casa di riposo

Dopo aver continuato a ribadire la sua condanna ai fatti avvenuti alla mensa scolastica, dei quali torneremo a parlare nei prossimi giorni, Saltamartini ha ribadito il concetto sui servizi e ha parlato anche dell’emergenza Covid-19.

«Non c’è la possibilità di tornare indietro – ha spiegato – non c’è un criterio il quale dice che sia migliore o meno quell’esperienza di gestione diretta. La letteratura del “vulgo” potete continuarla a fare (rivolto al gruppo di Consalvi, ndr), ma non è serio sostenere questa tesi in Consiglio comunale. Rappresenti il Partito democratico attualmente al governo e lo Stato ha tagliato i trasferimenti ai Comuni. Bisogna essere coerenti, raccontare le stesse cose sia a Cingoli che a livello nazionale. Come mai l’opposizione non ha rilevato che, quando le persone si sono ammalate alla Casa di riposo, la cura delle stesse doveva farla l’Asur e non l’Asp? Non siamo stati aiutati dall’opposizione a difendere il diritto alla salute. Sono rimasto veramente stupito di questo, queste cose non si possono dimenticare».

Un momento del Consiglio Comunale di venerdì 22 maggio

«C’è un’inchiesta della Procura – ha continuato Saltamartini – spero che si accertino le responsabilità, spero che chi abbia sbagliato si assuma le proprie. Non ci avete aiutato (riferito all’opposizione, ndr) a fare una rivendicazione chiara. Quelle persone dovevano essere curate dal servizio sanitario nazionale. Alcune sono morte, c’era la necessità di salvarle, proteggerle, di portare mascherine, camici, guanti. Avete concentrato la lente di ingrandimento su chi dovesse pagare. Ringrazio il gruppo di Pacetti per la donazione della macchina sanificatrice, è segnale di solidarietà, sono esempi veri e concreti. Ci serve questo. Spero quest’anno in un confronto costruttivo, vi invito a riflettere e a non fare troppa demagogia in questo momento. É un momento di responsabilità, bisogna parlare di cose certe, vere, fondate, con riconoscimenti concreti verso i cittadini».

La replica di Consalvi

A questo punto si sono scaldati gli animi, con la replica di Consalvi.

«Saltamartini – ha risposto – ha detto in sintesi che i servizi vanno associati, ma credo che alcuni potrebbero essere gestiti in maniera migliore a livello comunale. Nel dare in gestione, alla fine chi ci guadagna? Il Comune piccolo di 400 abitanti, che non ha capacità di personale di fare nulla, e si deve associare per forza? Ci guadagna il Comune grande, che dà gli indirizzi. Un Comune medio ha la capacità di gestire i propri servizi insieme alle realtà comunali che hanno la stessa omogeneità. In provincia di Macerata ci sono dei Comuni che non hanno associato niente, ma gestiscono direttamente».

La casa di riposo di Cingoli (in fondo)

«Riguardo – ha continuato Consalvi – alle polemiche sulla Casa di riposo, ci siamo astenuti nel primo periodo dell’emergenza, saremmo stati sciacalli. Dite che “non siamo stati aiutati”: qualche giorno dopo l’emergenza cingolana la regione Marche ha firmato un protocollo con Medici Senza Frontiere in Area Vasta 2 in merito all’assistenza sanitaria in tempo di Covid nelle strutture residenziali per anziani. Le linee guida non le stabiliamo in questa sede, ci sono dei protocolli, giusti o sbagliati, stabiliti dall’autorità sanitaria. L’Asur ha mandato alla Casa di riposo la dottoressa Urbani e gli infermieri dell’ospedale per verificare le condizioni degli anziani. Il medico di base che ha la maggior parte dei pazienti deve intervenire per contratto. Se la situazione non è più gestibile, bisogna chiamare il 118, con un medico che non può non intervenire, valutando se trasferire il paziente o meno. ’È mancata l’assistenza infermieristica, ci doveva pensare chi aveva in appalto il servizio. L’assistenza medica alla fine c’è sempre stata. Alcune residenze protette sono gestite dall’Asur, altre gestite dall’Asp come Cingoli per l’assistenza sanitaria che prende 300 mila euro l’anno. Alla Casa di riposo doveva andare il personale dell’ente e della cooperativa appaltante, un gruppo industriale che fattura 300 milioni. Invece c’è stato un fuggi fuggi generale. È  stata una scelta politica sbagliata far gestire a quell’ente la Casa di riposo».

La seconda replica di Saltamartini e il botta-risposta

A questo punto anche Saltamartini ha replicato duramente.

«Se ci sono 41 persone ammalate – ha detto il vice-sindaco – con Foltrani improvvisamente scomparso in contemporanea, con i medici di famiglia che avevano paura ad entrare, chi doveva intervenire? La Regione Marche è arrivata un mese dopo. Se non ci fosse stato Salvini, che ha chiesto al premier Conte l’invio del personale dei medici militari, rischiavamo di trovarci nella Casa di riposo oggi con 2 persone. Il personale sanitario di Cingoli si è messo in quarantena. È stata una situazione terribile. Non è vero che l’assistenza medica c’è sempre stata».

«L’Asur – ha replicato Consalvi – sicuramente una risposta parziale l’ha data, con consulenze mediche e infermieristiche. Le persone andate in quarantena andavano sostituite. Saltamartini, se fai polemica in maniera seria la accetto, se la cerchi in maniera strumentale da populista allora mi ci trovi e ti rispondo anche in privato».

«Ripeti – ha ribattuto il vice-sindaco – il circuito ideologico Maccioni (direttore Av3, ndr)-Sciapichetti (assessore regionale, ndr). Avete le stesse opinioni anche riguardo al trasferimento a Macerata dell’Area Vasta. Assumete posizioni ideologiche. La Casa di riposo aveva 41 persone infettate. Lasciate là dentro da sole. (Consalvi mentre stava parlando Saltamartini ha gridato: “Perché non hai denunciato al medico?”, ndr). Chi deve prestare il servizio sanitario? Il servizio sanitario nazionale che non si è visto. È stata fatta una conferenza stampa (nei giorni dell’esplosione del focolaio con Maccioni e Sciapichetti, ndr) con le tue stesse motivazioni».

«Vedremo – ha continuato il vice-sindaco – quando sarà finita quest’emergenza a chi spettava curare gli anziani. Le dottoresse Urbani e Pioli sono state mandate ad assistere gli ospiti fuori dal turno di servizio. A me non sembra da amministratore che il Ssn abbia fatto quello che doveva fare, non risulta questo. Abbiamo avuto San Matteo (riferito a Salvini, ndr), se non c’erano lui e il governo avremmo ragionato sulle macerie. Il Pd nei nostri riguardi ha agito maldestramente. Vedremo i cittadini cosa penseranno. Quando si toccano questi temi mi dispiace che vengano affrontati in modo ideologico. Spero in un ragionamento costruttivo in futuro, ma che tipo di convergenza ci può essere con queste opposizioni?».

I banchi delle opposizioni a destra, il sindaco e gli assessori a sinistra

Raffaele Consalvi, in tono polemico, ha aggiunto: «C’erano ambulanze in giro per le Marche con persone morenti, chi vi dovevano mandare alla Casa di riposo.

Qui si è scatenata una breve e accesa discussione anche con altri assessori e consiglieri di maggioranza, che poi si è trasferitsui social.

Saltamartini ha invitato alla calma i colleghi della compagine di maggioranza, con un ironico “dategli ragione”.

Il sindaco Vittori ha chiuso amareggiato il confronto.

«Mi dispiace pensare – ha aggiunto – che un consigliere comunale possa trattare un argomento con questi toni. Un atteggiamento del genere non lo concepisco, dato che ho vissuto in prima persona tutti gli avvenimenti. Consalvi ha lo stesso atteggiamento di Sciapichetti e Maccioni, che hanno parlato dei vermi nella minestra mentre la gente stava morendo».

I consiglieri di minoranza della lista “Centrodestra per cambiare” non sono intervenuti nella diatriba. Ieri mattina alcuni consiglieri di maggioranza hanno espresso su Facebook indirettamente il loro dissenso contro le parole del capogruppo di “Uniti per Cingoli”, poi riprese anche dal vice-sindaco.

Una volta terminata l’assemblea, Consalvi si è avvicinato a Saltamartini per cercare un nuovo confronto privato, ma non è noto pubblicamente cosa si siano detti.

(g.g.)
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