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Cronaca

Jesi Ascensore di Palazzo Battaglia, «non c’è ancora domani»

Bocciata la proposta di Jesiamo di realizzarlo con una parte dell’eredità Cesarini, la maggioranza: «Per l’impianto cercheremo fondi ad hoc, quelli per la Casa famiglia non si toccano»

Jesi – Bocciata all’ultimo Consiglio comunale, la mozione presentata dal consigliere di Jesiamo Nicola Filonzi, dal titolo Una battaglia per l’ascensore, in cui ha esortato l’Amministrazione a ripristinare quanto prima il collegamento tra via Mura Occidentali e il centro storico, con la realizzazione dell’ascensore di Palazzo Battaglia, proponendo di attingere dai fondi dell’eredità Cesarini per il finanziamento dell’opera, definita «prioritaria» per la città.

Come da progetto dell’Amministrazione comunale, infatti, l’ascensore sostituirà la scala mobile di Palazzo Battaglia, andata in pensione a novembre dello scorso anno permettendo così l’abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso al centro, nell’ambito del progetto di riqualificazione delle mura storiche.

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«Ci si aspettava che il nuovo collegamento fosse tra le priorità di questa Amministrazione – ha detto il consigliere Filonzi -, ora si tratta di reperire i fondi per realizzarlo, circa 350 mila euro, la proposta è di utilizzare parte dei fondi destinati al San Martino – e facenti parte del’eredità Cesarini – per la realizzazione della seconda casa famiglia, per procedere con l’abbattimento delle barriere architettoniche, fondi che la precedente Amministrazione voleva utilizzare proprio per questo scopo».

«In alternativa si potrebbe attingere dai fondi Cassio Morosetti se fossero rimasti o dagli oneri di urbanizzazione di Amazon».

Compatta la risposta dei gruppi di maggioranza nel rifiutare la proposta.

«L’eredità Cesarini non si tocca – ha sottolineato la consigliera Agnese Santarelli, di Jesi in Comune – servirà interamente per realizzare la seconda casa famiglia, destinata ai casi più gravi di disabilità, che si spostano in sedia a rotelle e per cui l’altra location – situata nel vicino complesso delle ex Giuseppine – non sarebbe idonea».

«Nel testamento di Daniela Cesarini non si parla di abbattimento di barriere architettoniche ma della realizzazione di servizi a favore di persone disabili. Per la costruzione dell’ascensore, abbiamo partecipato a un bando per ottenere dei fondi ad hoc».

«Non confondiamo il discorso delle barriere architettoniche con la possibilità di attivare un percorso meccanizzato fino al centro storico, la scala mobile era di per sé una barriera architettonica, il nuovo impianto dovrà essere fruibile da tutti – ha detto il vice sindaco Samuele Animali -, e per essere precisi c’è anche un’altra barriera da abbattere, i due scalini per scendere dal piano superiore del Mercato delle erbe, la cui presenza impedirebbe la funzionalità dell’ascensore per i disabili».

Le perplessità emerse durante il confronto sulla mozione riguardano anche la possibilità di programmare in anticipo una soluzione come non avvenuto qualche anno fa, quando la scala mobile era ancora funzionante ma tutti sapevano che stava andando verso la sua fine corsa.

«E’ vero che la precedente Amministrazione poteva programmare prima una soluzione per l’impianto di risalita, però è anche vero che dal primo gennaio 2023 è passato un anno ed è tutto ancora molto rallentato, da cittadino dico che è una situazione pesante perché si tratta di un collegamento molto importante», ha evidenziato Antonio Grassetti di Fratelli d’Italia.

«Dell’ascensore di Palazzo Battaglia – ha ironizzato il consigliere Matteo Sorana (Per Jesi)non c’è ancora domani», sottolineando il danno dell’assenza di collegamento anche sotto il profilo turistico.

«Nessuno ha mai promesso che l’ascensore sarebbe stato realizzato in tempi brevi – ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici Valeria Melappioni – questo tempo ci è servito per effettuare le valutazioni preliminari e tenere i contatti con la proprietà. Risistemare la scala mobile esistente non era un’ipotesi vagliabile, impossibile adattarla alle normative vigenti, tanto più che solo l‘ascensore – che ha un costo similare a quello di una nuova scala mobile – garantirebbe l’accesso a tutti».

La scala mobile andata in pensione a novembre 2022

«Ma in tempi brevi il nostro obiettivo è quello di bonificare il percorso che esce dal Mercato delle Erbe e procede in direzione via Cavour», eliminando appunto il problema degli scalini.

«Sull’ascensore stiamo cercando dei finanziamenti ad hoc ma la proposta della mozione di utilizzare dei fondi destinati alla Casa famiglia mette in moto riflessioni sulla scala di valori, più che sulla scala mobile, che questa Amministrazione intende sostenere. La Casa famiglia va fatta, i passaggi sono consistenti, soprattutto quello economico», che sarà integrato anche da fondi comunali.

«Una scelta politica», l’ha definita il sindaco Lorenzo Fiordelmondo, quella di non toccare l’eredità Cesarini, che è insindacabile. Il progetto del nuovo ascensore è stato approvato a luglio scorso dalla Giunta comunale, per un importo complessivo pari a 350 mila euro50 mila euro in più rispetto a quello originario consegnato al Comune di Jesi a fine dicembre 2021, dalla precedente Amministrazione, a causa dell’aumento delle materie prime di lavorazione e del generale aumento dei prezzi.

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