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JESI CENTRO BRUCATURA: I BAMBINI SCOPRONO IL MONDO DELLE CAPRETTE (foto)

Con il custode Carlo Pelonara gli alunni della scuola d’infanzia “Monte Tabor” hanno potuto accarezzarle, vederle mangiare, visitare la casetta di legno che le ospita

JESI, 10 aprile 2019 – Una mattinata all’insegna dell’ambiente, della natura e del contributo che anche gli animali sanno dare per la gestione del verde. In questo caso si tratta del Centro di Brucatura di via Binda – a due passi da via Coppi custodito da Carlo Pelonara, che con passione svolge il suo compito quotidiano da quando è partito il progetto sperimentale, due anni fa, per la manutenzione del verde pubblico nel triennio 2017 – 2019, attraverso lo sfalcio dell’erba con le capre.

Ospiti interessati e vocianti, i 24 alunni della vicina scuola d’infanzia Monte Tabor, pronti il prossimo anno al salto di categoria con l’accesso alla primaria, accompagnati dalle insegnanti Edi Mella e Irene Simonetti, e da alcuni genitori, che hanno scortato il gruppo per strada in quanto sono tutti arrivati a piedi.

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Carlo Pelonara con Francesco Renzaglia, Martina Picchio e Michela Bartoloni

Il Centro di Brucatura è la messa in opera di un progetto che vede coinvolti la cooperativa sociale Koinonia onlus di Corridonia e la ditta Papa Cesare di Filottrano, che erano rappresentate da Martina Picchio e Michela Bartoloni, affiancate anche da Francesco Renzaglia, direttore tecnico Rti, il Raggruppamento temporaneo d’impresa.

Tra belati e gridolini d’entusiasmo, i bambini hanno partecipato alla seconda parte dell’iniziativa che aveva preso le mosse il 3 aprile scorso quando si era svolto il primo incontro a scuola, con i referenti del progetto, lo stesso Carlo Pelonara e la psicologa Ludovica Cesari. Un momento propedeutico per preparare l’uscita avvenuta questa mattina. E in quella circostanza erano stati distribuiti disegni con caprette da colorare, disegni che sono stati completati e affissi lungo la rete di recinzione per tutta la durata dell’incontro.

Carlo ha spiegato il mondo delle capre, l’orecchino che portano nel quale è impresso un numero per distinguerle, ha raccontato storie, la differenza tra caprone, che non può generare, e becco, il maschio dominante, in questo caso Neno, ha fatto vedere come si occupa del loro benessere, cosa mangiano, oltre all’erba che brucano: dalle foglie di olivo a un misto di gramaglie per l’alimentazione integrata quando ci sono i capretti da allattare, composto da avena, orzo, mais, carrube.

Ha fatto accarezzare una di loro, Costantino, di 3 mesi, ha guidato i bambini, a gruppetti, all’interno della casetta di legno che ospita gli animali. I quali dal canto loro, hanno osservato con un misto di distacco e apprensione, quella pacifica invasione della loro privacy, esternando con sguardi perplessi e belati.

Al momento sono 16 le capre presenti nell’area, dei 12 capretti nati negli ultimi mesi quattro sono già a Camerino al loro lavoro di brucatura. In via Binda si va dalla nonna, che ha 17 anni, alla capretta nata il 12 febbraio scorso. Tutte amorevolmente assistite da Carlo.

Pino Nardella

©RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

 

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