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Jesi Giacomo Galeazzi racconta Benedetto XVI – VIDEO

Il vaticanista jesino de “La Stampa” ha presentato il suo ultimo libro “Ratzinger. Il Papa sceso dal trono”, l’inedita coabitazione in Vaticano con Papa Francesco

Giacomo Galeazzi, vaticanista di lungo corso del quotidiano “La Stampa” di Torino, di cui è anche capo redattore, da oltre venti anni racconta la Chiesa attraverso i Papi che ha conosciuto e frequentato, coi quali ha viaggiato per il mondo intero nei loro viaggi apostolici, approfondendo le tematiche vaticane sempre in primo piano a livello globale.


L’ultimo sua fatica, editore Rubbettino, è stata presentata recentemente nelle Marche e, in particolar modo, a Jesi, città di Galeazzi, in cui è nato e dove ha compiuto i suoi studi. Proprio a Jesi il numerosissimo pubblico presente ha potuto avere risposte alle tante domande alle quali la Chiesa del terzo millennio ti mette di fronte.

Giacomo, un vero e profondo giornalista d’inchiesta, uno scrittore preciso e senza bizantinismi, ha raccontato in alcuni suoi libri, con stile veloce e accurato, il “Wojtyla segreto”, il “Vaticano Massone”, “Chi ha paura di Giovanni Paolo II?”, “Gli artigiani del diavolo”, insieme ad Aldo Bonaiuto. E, così via, tanti altri.

Questo ultimo libro vuole chiarire alcune prese di posizione della Chiesa stessa e di molti fedeli circa l’inedita coabitazione di due Papi in Vaticano: Ratzinger, deceduto il 31 dicembre 2022, appunto, e Francesco. Il primo si firmò sempre, sino alla fine, “Benedictus XVI Papa Emeritus”, e quando gli venne rimproverato di aver abbandonato l’incarico affidatogli dallo Spirito Santo, lui se ne uscì offrendo del gesto, considerato rivoluzionario, una interpretazione mistica, affermando: “Non scendo dalla croce, vi resto accanto”.

Il libro di Galeazzi è, come accade per tutti gli altri, anche la lettura sulle tante e varie personalità che hanno vivacizzato, diciamo così, la Chiesa, che hanno fatto discutere il mondo per gli abusi sessuali di cui si è tanto parlato, per il celibato dei sacerdoti, per le bufere, le trame e i veleni accaduti al di là del Tevere, ma con effetti amministrativi e geopolitici, oltre che naturalmente morali e sociali, che hanno scosso le possenti mura della Città del Vaticano.

Papa Woijtyla, per esempio, col suo carattere vigoroso e la sua capacità di affrontare le problematiche politiche con la potenza dialettica e di persuasione che gli erano un segno distintivo della personalità. Poi lo storico segretario di Ratzinger, Georg Gaenswein, sua ombra e potente filtro con il mondo.

Poi… sono tanti i personaggi che mettono in fila e al proprio posto il rapporto che ha legato Ratzinger a Francesco, all’apparenza un teologo contro, mi si passi il termine, il Papa degli ultimi, Francesco.

«In realtà – mi dice Galeazzi – hanno collaborato a lungo e insieme, tanto che Francesco diceva che la presenza di Ratzinger era, per lui, come avere un nonno saggio in casa, e tutto questo al di là delle mosse e tentativi complottistici che hanno cercato di metterli l’uno contro l’altro. Francesco, credimi, si è avvalso, sempre, della saggezza e della prudenza di Ratzinger».


Ho chiesto a Galeazzi il perché del titolo del libro da lui presentato, “Ratzinger. Il Papa sceso dal trono”. GUARDA LA VIDEO INTERVISTA

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