Segui QdM Notizie
;

Eventi

Jesi Violenza di genere, “Prima dell’irreparabile” fa il pieno di pubblico

Grande partecipazione al ciclo di eventi promosso dall’associazione Ànemos, svoltosi nel fine settimana, previsti altri appuntamenti per il 23 e 24 febbraio

Jesi – I giovani e la violenza di genere, grande partecipazione, nel fine settimana appena trascorso, alle iniziative nell’ambito della rassegna Iceberg, dal titolo Prima dell’irreparabile, promossa dall’associazione Ànemos, in collaborazione con i Comuni di Jesi e Castelbellino e finanziata dal Csv (Consorzio servizi per il volontariato) Marche, che ha come obiettivo quello di affrontare i temi della violenza sulle donne e degli stereotipi di genere, coinvolgendo scuola e associazioni del territorio.

Incontro al Moie Vallesina Calcio

Il ciclo di eventi si è aperto venerdì pomeriggio con un allenamento insolito al Moie Vallesina Calcio che ha coinvolto i Giovanissimi cadetti, dell’annata 2010, in un incontro dedicato alla gestione delle emozioni e al riconoscimento dei comportamenti violenti o dettati dagli stereotipi di genere. A condurre il pomeriggio di formazione, due professionisti impegnati nella sensibilizzazione contro la violenza e la discriminazione di genere, Antonella Ciccarelli e Massimo Panfili, entrambi prestano servizio presso il primo Centro antiviolenza per uomini maltrattanti nelle Marche.

Attraverso alcuni giochi coinvolgenti hanno portati i ragazzi a un confronto sulle emozioni, sviluppando in loro la consapevolezza che spesso gli stereotipi di genere provengono da un retaggio culturale appartenente al passato, che va trasformato per costruire una nuova cultura del rispetto e dell’uguaglianza.

Incontro a scuola

Sabato mattina scorso il tema delle discriminazioni di genere e della violenza sulle donne è stato riproposto agli studenti dell’istituto Iis Galilei di Jesi, partner dell’iniziativa. A parlare con gli studenti i relatori Antonella Ciccarelli e Stefano Ciccone che hanno portato ai ragazzi le loro esperienze professionali. Antonella Ciccarelli è da oltre 25 anni impegnata nel contrasto alla violenza di genere, ha maturato esperienze nell’ambito di centri antiviolenza e delle case rifugio per donne vittime di violenza.

Stefano Ciccone, fondatore di Maschile Plurale, rete di gruppi di riflessione critica sul maschile è componente del tavolo tecnico per la redazione del piano strategico nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento pari opportunità.

Gli incontri a Palazzo Pianetti

I due professionisti Antonella Ciccarelli e Stefano Ciccone, hanno riproposto il tema della violenza di genere in un incontro moderato da Serena Cavalletti. anche nel pomeriggio a Palazzo Pianetti.

«Bisogna guardare quello che c’è prima della violenza, è questo il lavoro che dobbiamo fare – ha detto Stefano Ciccone all’incontro -. Per fare questo dobbiamo tirare in causa gli uomini e non è facile».

«Abbiamo lavorato con oltre 200 uomini in questi anni, uomini che non scelgono di fare un percorso, per questo il risultato, come ogni intervento terapeutico, non è garantito – ha spiegato Antonella Ciccarelli, raccontando della sua esperienza al Centro per uomini maltrattanti a cui partecipa anche l’educatore socio pedagogico Massimo Panfili -. Il rischio di recidiva è altissimo».

Sempre nel pomeriggio di sabato, a Palazzo Pianetti, l’incontro in collaborazione con la Uisp Jesi al quale sono intervenuti Mariassunta Abbagnara e Luigi Centanni.

Dal pomeriggio di confronto è emersa la necessità di prevenire abusi e violenza spostando l’attenzione dalla donna vittima – troppo spesso oggetto di spettacolarizzazione – all’uomo che ancora si identifica nel ruolo di chi deve provvedere ai bisogni economici della famiglia e alla realizzazione sociale.

Lo spettacolo teatrale “Artemisia: la luce nel buio

Gli eventi del fine settimana si sono conclusi presso il Centro culturale polivalente Sala Margherita Hack, di Castelbellino con lo spettacolo teatrale Artemisia: la luce nel buio“, dedicato alla storia della pittrice Artemisia Gentileschi, scritto e raccontato magistralmente da Luca Malinverni.

Una prima assoluta in cui l’artista ha voluto proporre al pubblico, in un monologo di circa due ore, lo spaccato culturale e storico delle vicende umane e artistiche della pittrice, costellata dalle difficoltà di essere “donna e pittora” nella Roma del primo 600, con i suoi artisti in bilico tra arte e criminalità, sottoposta all’egemonia di un padre despota e geloso, costretta a subire le attenzioni e poi l’abuso di un uomo privo di scrupoli che le promette un matrimonio che non avverrà mai, dovrà affrontare le torture e le avversità di un processo per dimostrare di essere stata stuprata.

Solo nella seconda parte della sua vita riuscirà a fiorire come artista, maritandosi e allontanandosi da Roma, entrerà a far parte della Corte dei Medici, poi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Definita la migliore dei caravaggeschi, Artemisia Gentileschi nei suoi quadri restituirà l’onore alle donne, raffigurando spesso eroine trionfanti.

Il ciclo di eventi continuerà anche nel prossimo fine settimana, venerdì 23 e sabato 24 febbraio, con altri incontri rivolti alla cittadinanza e alla scuola a cui prenderanno parte le professioniste Carlotta Vagnoli e Monica Lanfranco e si concluderanno con lo spettacolo teatrale Fil Rouge.

© riproduzione riservata

News