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Jesi Femminicidio e stereotipi di genere, al via la rassegna “Prima dell’irreparabile”

Organizzata dall’associazione Ánemos coinvolge scuola, istituzioni e associazioni del territorio in due fine settimana dedicati a convegni, rappresentazioni teatrali, dibattiti

JesiPrima dell’irreparabile è il ciclo di eventi organizzato dall’associazione Ànemos, nell’ambito della rassegna Iceberg, con la collaborazione dei Comuni di Jesi e di Castelbellino e finanziata dal Csv (Consorzio servizi per il volontariato) Marche, che tratterà la tematica della violenza sulle donne e degli stereotipi di genere, coinvolgendo scuola e associazioni del territorio, nei prossimi due fine settimana venerdì 16 e sabato 17 febbraio e venerdì 23 e sabato 24 febbraio.

Ieri mattina la presentazione del ricco calendario di iniziative, alla presenza del sindaco Lorenzo Fiordelmondo e delle assessore, rispettivamente all’istruzione e alla partecipazione, Emanuela Marguccio e Loretta Fabrizi, della vicesindaco e assessora istruzione, pari opportunità e servizi sociali di Castelbellino, Gioia Santarelli, della presidente di Ànemos, Monica Caprari e della socia fondatrice Cristina Corsini, del dirigente dell’Iis Galileo Galilei, Luigi Frati.

«Siamo onorati di sostenere questa iniziativa, in linea con le azioni che questa Amministrazione sta portando avanti per contrastare le differenze di genere – ha affermato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo nel saluto iniziale -, questioni che vanno sanate a livello culturale e per le quali si deve intervenire sul fronte delle tematiche del possesso e del linguaggio. Il possesso che ancora oggi alcuni uomini pensano di poter esercitare sulla donna e il linguaggio come veicolo di stereotipi di genere, a cui i cittadini vanno sensibilizzati per un cambiamento di approccio».

«E’ bello vedere come su questi temi si siano sviluppate sinergie preziose nel territorio, con la scuola, con il Comune di Castelbellino e con le altre associazioni. Insieme potremo lavorare su tutto ciò che è sommerso, gli stereotipi radicati nella cultura che vanno sanati in profondità, proprio come ci ricorda l’immagine dell‘iceberg».

Sulla stessa linea la vicesindaco del Comune di Castelbellino, Gioia Santarelli, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra associazioni e istituzioni «per mettere in moto un lavoro culturale sul territorio, favorendo il contatto diretto con i cittadini e la proposta di eventi che si sviluppano su linguaggi differenti per coinvolgere varie fasce di pubblico».

Nel programma delle iniziative, infatti, sono previsti incontri nella scuola, ai quali prenderanno parte gli studenti dell’Iis Galilei di Jesi, convegni aperti alla cittadinanza, incontri con volontari e associazioni sportive, spettacoli teatrali.

«“Prima dell’irreparabile” non vuole essere un approccio catastrofistico al tema della violenza di genere, piuttosto sottolinea l’urgenza di mettere in campo politiche e azioni concrete per intervenire sulla quotidianità, sulle discriminazioni che le donne vivono ogni giorno, al lavoro, nel linguaggio, nelle relazioni sociali», ha concluso la vice sindaco.

«Un progetto che entra nella scuola e nella comunità, perché il nostro obiettivo è di provare insieme, a cambiare culturalmente questo Paese», ha sottolineato l’assessora Emanuela Marguccio.

Ricco il programma delle iniziative, che si aprirà con l’intervento di Antonella Ciccarelli e Massimo Panfili presso la sede della società sportiva Moie Vallesina Calcio, a cui prenderanno parte i dirigenti gli allenatori e gli arbitri, durante il quale i relatori porteranno la testimonianza del loro servizio presso il primo Centro antiviolenza per uomini maltrattanti nelle Marche.

«Partiremo proprio dal coinvolgimento dei giovani, con un particolare focus sugli uomini per lavorare sulla loro consapevolezza nel riconoscere gli stereotipi di genere, gli atteggiamenti e il linguaggio che spesso inconsapevolmente vengono utilizzati nei confronti delle donne e che rappresentano un primo passo verso la prevenzione perché siamo convinti che qualcosa si possa fare prima dell’irreparabile, perché la violenza di genere non nasce mai all’improvviso, dobbiamo imparare a leggere i segni e a educarci al rispetto», ha spiegato Cristina Corsini socia di Ànemos, l’associazione costituitasi nel 2022 per portare all’attenzione pubblica i sommersi e le questioni di senso che spesso si cerca di eludere.

«Nel 2023 sono state 104 le donne vittime di violenza, di cui 3 nelle Marche (22 le donne uccise nel 2017). Nel 2022 le richieste pervenute ai centri antiviolenza marchigiani, sono state 705, una cinquantina in più rispetto all’anno precedente».

«L’omicidio di Giulia Cecchettin ha rappresentato una svolta, per come è stato gestito a livello di comunicazione, perché tutti noi ci siamo messi nei panni del papà, della sorella e, soprattutto, di Giulia. La ragazza aveva interrotto il rapporto con Filippo perché aveva paura di lui, eppure il giovane continuava a esercitare un controllo nella sua vita. Denunciare non è facile e spesso per la donna è impossibile uscire dal ruolo di crocerossina», ha concluso Cristina Corsini.

«L’episodio di Giulia Cecchettin rappresenta davvero uno spartiacque che ci ha sollecitato a interrogarci su problematiche profonde che vanno affrontate da un punto di vista psicologico e riguardano l’incapacità di alcuni uomini di gestire le emozioni, il rifiuto, l’abbandono. Per cambiare l’irreparabile entriamo nella logica della prevenzione e della Comunità educante che unita può portare a un cambiamento culturale», ha sottolineato l’assessora Loretta Fabrizi.

«Le nuove generazioni sono molto sensibili a queste tematiche, i giovani non hanno pregiudizi e partono da una mentalità già evoluta rispetto alla nostra – ha affermato il dirigente scolastico Luigi Frati -, il lavoro più importante va fatto sulle figure educanti, sui genitori, perché sono loro a trasmettere gli stereotipi. La nostra scuola è avvezza a lavorare su questi temi, in agenda abbiamo anche un progetto internazionale di educazione al genere. Siamo pronti ad accogliere iniziative di questo tipo e ospiteremo diversi incontri anche di questa rassegna».

I partner del progetto: Casa delle Donne di Jesi, Casa delle Culture, Unione Donne Italia di Jesi, Il Consultorio, Commissione per le Pari opportunità della Regione Marche, Coos Marche, Uisp Sportpertutti, Ortolibreria, ImpAct, Diversamente Comunicazione, Festival dell’Educazione, Iis Galilei, Moie Vallesina Calcio.

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