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Ricette per il sorriso

COTTO&MANGIATO La rubrica di Gioia Morici

cotto e mangiato vignetta gioia

MERI CRISNA ENDE EPPI NIÙ IAAR

 

Avete notato? Quest’anno i Babbi Natale non li appendono più ai balconi. Avranno paura che portino in casa il virus. E su facebook non girano neanche le solite caterve di foto con l’albero addobbato. Se ci aggiungiamo il fatto che – per ovvi motivi – nessuno chiederà “che fai a capodanno?”, mi pare chiaro: l’apocalisse è vicina. Visto quindi che mi rimane poco tempo, ecco i miei ultimi desideri per un Natale finalmente alternativo:

1) fate uscire i regali come si deve. Scaricate cashback, impugnate la carta di credito e varcate la soglia di Cartier, per la madosca. Basta bagnoschiuma al mughetto, basta tazze coi gattini che dicono I love you, basta cremine antirughe: ma come ti permetti? Le rughe ce l’avrà tua sorella! E a tutti i maschi fissati per la biancheria intima: mi raccomando, che almeno sia robetta elegante, occhei? Niente pizzi, merletti o macchie di giaguaro, che qua si va a dormire, mica dovemo girà il remake de Fantastica Moana.

2) La sera del 24 dicembre deve sparire dalla tv “Una poltrona per due”. Una pellicola mediocre del 1983 che avremo visto 87 milioni di volte, eppure ogni anno ce lo ripropongono. Possibile non esista niente de mejo? Mandate in onda qualcos’altro, Dio Santo, qualunque cosa: le repliche de Candy Candy, Un giorno in pretura col poro Pacciani, le diapositive de Berlusca che faceva pianobar sulle navi da crociera. Ma Eddy Murphy e Dan Aykroyd baaasta!

3) Rimuovete dai palinsesti Michael Bublè, i programmi di cucina, le repliche di Barbara D’Urso e il concertone con Gigi D’Alessio. Relativamente ai gingle natalizi da piazzare nell’etere: passi Jingle Bells, passi Tu scendi dalle stelle, passino Mariah Carey e Frank Sinatra, ma Last Christmas non je se fa più. L’abbiamo ascoltata a ripetizione ovunque, per strada, a lavoro, in radio, nei parcheggi, nei cessi dell’autogrill, è una canzone che ci perseguita dalla nascita e che ci ha condannati ad orchite ulcerosa fino alla settima generazione. Pure George Michael nella tomba s’è frantumato le palle a forza de sentilla. Famo un bel fogarò coi dischi rimasti e non se ne parli più.

4) Auguri di Natale: che nessuno usi l’espressione “A te e famiglia”. Evitiamo pure i messaggi formali stile lettera aziendale, i copia incolla anonimi, le renne danzanti, i doppi sensi con Rocco Siffredi che viene a trovarti tra le feste, le tristi analogie tra le donne e la befana. Già che ci siamo, in via preventiva, io eliminerei anche quegli interrogativi di fine anno nati senza risposta: che famo? Ndo ‘ndamo? Quanto spendemo? Che bevemo? Che magnamo? Quanno prenotamo? In quanti semo? Come ce chiamamo? Da ndo venimo? Ndo parcheggiamo? C’è vita oltre la morte? Siamo soli nell’Universo? Dio esiste? Quanti giri fa ‘na boccia? Vista l’inefficacia, via dalle tradizioni anche le mutande rosse e le lenticchie a Capodanno. Inventiamoci qualcosa di nuovo, che so: mascherina chirurgica infilata a perizoma e, dopo la mezzanotte, fave col pecorino per tutti: la capisci la sottile metafora??

5) Cancelliamo dalla faccia del creato le previsioni astrologiche. Trigono nella casa di Plutone con la terza decade del Sagittario che se c’ha Saturno contro blocca la luna di Venere: cagate spaziali spacciate per verità scientifiche che se ce stanno a sentì l’alieni, davvero, s’ammazzano dalle risate. Oltre tutto ‘ste previsioni portano pure sfiga. Ve lo giuro, di solito io non sono per la violenza, ma Branko e compagnia bella li creperei di mazzate. E Paolo Fox, con quegli occhietti da triglia marinata, ne vogliamo parlare?? Che poi il Natale scorso, quando ci ha predetto un futuro “da favola” e subito dopo è scoppiata la pandemia, ha fatto una figura di emme che la metà basta. Pallì, almeno nel 2021, per carità…fatte i cazzi tua.

6) Diamo subito un premio all’hacker che quattro giorni fa dall’impianto di filo diffusione installato nelle vie di Vieste ha fatto partire a tutto volume l’inequivocabile sonoro di un film porno. Io propongo di allargare l’iniziativa a tutta Italia, così da dare una bella sterzata all’umore generale. Sai come passeggi tutto ringalluzzito per i borghi del centro? Sai come lo sgrattugi de core quel bancomat mentre fai shopping nei negozi? Altro che “Bianco Natal” o “Astro del ciel”: la curva dell’economia te sgancia un’impennata da record che Conte se la ricorda per finché campa. E lo Spid muuuto.

A sfumare A Natale si può dare di più. Applausi. Sipario.

 

Gioia Morici

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