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COVID-19 Vaccini e risvolti mediatici

C’è chi è assolutamente fiducioso della loro efficacia e sicurezza e chi invece accampa qualche dubbio

Abbiamo visto come funzionano la maggior parte dei vaccini per il Sars Cov2 ed ora diamo un’occhiata ai risvolti mediatici che ne sono generati.
La campagna vaccinale ha avuto inizio supportata da una adeguata campagna d’informazione ma , sia per i grandi numeri coinvolti sia per le difficoltà logistiche segnalate, procede con ritmi relativamente lenti. Le polemiche però non si limitano solo a questo ma investono anche la validità dei vaccini impiegati.


Di seguito vi riporto le argomentazioni di chi è assolutamente fiducioso della loro efficacia e sicurezza e chi accampa qualche dubbio. Chiariamo che come per ogni presidio terapeutico il rischio di possibili effetti avversi è sempre presente purché, almeno quelli gravi, si verifichino su un numero esiguo di pazienti. Vediamo le argomentazioni dei primi:

  • la vaccinazione rappresenta lo strumento per accelerare l’uscita dall’emergenza pandemica che comporta enormi danni economici nonché la perdita di numerose vite umane con conseguenze affettive e, quando coinvolge persone preposte (come il personale sanitario), sul funzionamento della società stessa
  • i vaccini impiegati sono approvati da autorevoli Agenzie del farmaco come l’americana Fda, l’europea Ema, l’italiana Aifa, la britannica Mhra
  • la vaccinazione è gratuita e costituisce un obbligo civile poiché la patologia infettiva a causa della trasmissibilità da problema individuale diventa collettivo

Ed ora riportiamo quelle dei secondi:

  • i vaccini, particolarmente quelli ad mRna, si basano su tecnologie nuove e, mancando trials su 2-5 anni, definirli completamente sicuri è un azzardo
  • al momento nessuno sa quanto dura l’immunità, né se il soggetto diventa refrattario al virus o semplicemente asintomatico con possibilità di contagiare. Le Agenzie del farmaco si sono cautelate con la postilla “emergenza” e inoltre, poiché il vaccino ha una valenza geopolitica, queste potrebbero aver accettato pressioni di governi come quello degli Usa che aspirano all’egemonia globale
  • i contratti dei governi e dell’UE con le big-pharma sono opachi e non si capisce in caso di eventi infausti chi ne risponde, lasciando intendere che la logica che li sottende è “costi pubblici, profitti privati”.
  • oltre ai vaccini la ricerca medica si sta occupando di presidi terapeutici come gli anticorpi monoclonali che seppur ancora non approvati dalle Agenzie del farmaco, risultano molto promettenti.

Che cosa sono gli anticorpi monoclonali?
Sulla scia dei lavori del tedesco Emil von Behring del XIX secolo, si è visto che trattando i pazienti Covid19 con il siero fornito dai soggetti guariti dalla medesima infezione, i risultati terapeutici erano sorprendenti, così ci si è posti il problema di identificare quegli anticorpi efficaci in modo da produrli in grandi numeri. La definizione monoclonali si riferisce al fatto che i linfociti B che li producono una volta che intercettano un antigene si specializzano per produrre l’immunoglobulina specifica attivando una linea cellulare unica, appunto un clone.

Nel frattempo per prevenire l’infezione occorre essere prudenti e scrupolosi nel seguire le prescrizioni diffuse dalle autorità sanitarie a cui mi permetto di aggiungerne un’altra: tenere in ordine il nostro Microbioma. Che cos’è? E’ quel corredo individuale di microrganismi che colonizza diversi distretti del nostro corpo, capace di aiutarci a prevenire le infezioni e non solo. I principali responsabili della sua alterazione sono le terapie antibiotiche prolungate e anche i conservanti alimentari se si consumano continuamente cibi industriali; tuttavia si può rimediare seguendo una dieta a base di alimenti freschi e surgelati ed eventualmente supplementando con i cosiddetti “probiotici”. Anche il lavaggio delle mani richiede attenzione poiché usando saponi aggressivi, magari a base alcolica si rischia di danneggiare il manto protettivo del film idrolipidico.

Altri presidi utili sono ozono, argento colloidale, olii essenziali (in particolare origano, cannella e lemongrass) e naturalmente il saturimetro; questo non è altro che un microspettrofotometro che misura l‘assorbimento della luce attraversante il dito, nella lunghezza d’onda specifica per l’ossiemoglobina. Per avere un valore appropriato occorre eseguire la misurazione della saturazione di ossigeno in penombra e con la mano a temperatura normale, in quanto il freddo determina un’importante vasocostrizione periferica.

Inoltre, interpretando la differenza tra sistole e diastole valuta anche la frequenza cardiaca e, alcuni tipi, la forza dell’onda generata dalla contrazione del ventricolo sinistro.
L’argomento del Microbioma sarà oggetto di un altro articolo, ora le problematiche più pressanti sono quelle sociali e finanziarie che l’epidemia ci lascerà e che vedremo di seguito.

Bruno Bonci

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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