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Cronaca

JESI Casa famiglia Cesarini: «In quella struttura ci sono barriere architettoniche»

La consigliera Agnese Santarelli con un’interrogazione chiede perché sia stato scelto il complesso San Nicolò viste le criticità

JESI, 27 ottobre 2021 – Si tornerà a parlare della casa famiglia voluta da Daniela Cesarini nel Consiglio comunale del prossimo 28 ottobre con un’interrogazione presentata dalla consigliera Agnese Santarelli di Jesi in Comune.

Agnese Santarelli

Lo scorso febbraio è stato approvato il piano di recupero del complesso San Nicolò presentato dalle ditte Unicos srl e Immobiliare Villa Antica srl.

«Rispetto a tale progetto – scrive la consigliera Santarelli – sono state sollevate molteplici criticità tecniche dalla Onlus Daniela Cesarini, dall’Aniep e dall’Anfass, soprattutto in relazione alle dimensioni delle stanze e dei corridoi che risulterebbero troppo stretti per un agevole movimento e passaggio delle sedie a rotelle, all’altezza delle finestre troppo elevata per permettere l’affaccio a persone in carrozzina e alle pendenze della struttura incompatibili chi con vuole muoversi autonomamente».

Era il maggio del 2013 quando Daniela Cesarini, disabile ed ex assessora, scelse il suicidio assistito e lasciato la sua eredità al Comune di Jesi affinché realizzasse una struttura per l’autonomia dei disabili.

Nel frattempo l’immobile individuato di Piazza Pergolesi stava finendo all’asta ma poi è ritornato disponibile.

In un primo momento, infatti, una parte della proprietà dell’immobile, composta da tre soggetti, ha avuto difficoltà economiche che hanno spinto il creditore e ipotecare tutto il complesso. Estinta la situazione debitoria l’asta per l’immobile non è stata bandita.

Non poche difficoltà dunque, ma la consigliera evidenzia anche altro.

«E’ evidente che la struttura non potrà degnamente ospitare persone in carrozzina. Perché l’Amministrazione comunale ha deciso di realizzare, proprio con i fondi donati da Daniela Cesarini, una casa famiglia che non potrà ospitare persone in carrozzina e che presenterà quindi per questi soggetti delle vere e proprie barriere architettoniche?».

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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