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Cronaca

JESI Eredità Cesarini, l’Anffas al Comune: «Presentate il progetto alla città»

L’associazione aveva dato parere negativo: spazi non adatti alla vita di persone con un certo tipo di condizioni

JESI, 25 marzo 2021 – Una lettera aperta è stata inviata al Comune di Jesi, riguardante il lascito di Daniela Cesarini, da parte dell’Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).

daniela cesarini
Daniela Cesarini



Il lascito Daniela Cesarini «era finalizzato alla realizzazione di alcune residenze abitative riservate a persone con disabilità – si legge nella lettera, firmata dal presidente Antonio Massacci -.

È noto come la volontà di Daniela fosse orientata a che tali spazi abitativi fossero collocati in prossimità del centro storico; e ne comprendiamo il profondo senso di coinvolgimento socializzante. LAnffas di Jesi è stata coinvolta nel giugno del 2020: in una presentazione su schermo di computer del progetto ci si chiedeva un parere.

L’abbiamo dato negativo, motivandolo secondo considerazioni puramente legate agli spazi, secondo noi non adatti alla vita quotidiana di persone con un certo tipo di condizione».

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Antonio Massacci, Presidente di Anffas Jesi

L’associazione chiede che attorno a questa progettualità, che interessa il complesso delle ex Giuseppine in Piazza Pergolesi (foto in primo piano), «ci siano convergenze di visione, e una concreta realizzazione utile a risolvere i problemi.

Il lungo tempo trascorso senza approdare a concreti risultati ci pare tra l’altro umiliare chi vive tutti i giorni il peso di una situazione di marginalità. Con questa lettera chiediamo che il progetto, nella sua interezza giuridica e tecnico-architettonica, venga presentato e illustrato alla città e alle associazioni interessate ad esprimere un loro argomentato parere.

Una presentazione che noi immaginiamo fatta “sul campo”, ovvero nei luoghi indicati a realizzare quanto permette la generosa donazione dì Daniela Cesarini. E con chiara leggibilità documentativa».

Il complesso delle ex Giuseppine in Piazza Pergolesi

L’Anffas metaforicamente paragona questo progetto allo spostamento di un monumento: «Stavolta a spostarsi non sarebbero pietre, ma sensibilità e cura nei confronti di un mondo che con la sua diversità ci chiama a dare risposte di civiltà, e di una civiltà inclusiva. Infine, crediamo che un dibattito su questo argomento venga suscitato e portato alla attenzione di tutto il mondo del volontariato, grazie anche al Coordinamento che da anni lavora nella direzione del coinvolgimento di tutta una comunità».

(e.d.)

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