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Cronaca

JESI Lascito Daniela Cesarini: «Gestione irrispettosa delle sue volontà»

Il “Comitato eredità sociale per Daniela” in merito alle decisioni prese dall’Amministrazione comunale per dar seguito alle volontà della pasionaria jesina

JESI, 24 marzo 2021 – Con un manifesto affisso pubblicamente il Comitato eredità sociale per Daniela torna a parlare del lascito di Daniela Cesarini, ex assessora ai servizi sociali, che scelse il suicidio assistito nel 2013, la quale alla sua morte, devolse alla sua città 1.015.000 euro.

Somma da destinare a una struttura, una casa famiglia, che rispondesse alle esigenze di ospiti disabili per farli vivere in autonomia.

«Le eredità non sono tutte uguali – si legge nel manifesto -. Rispetto per Daniela: ci opponiamo a una gestione scellerata e poco rispettosa delle sue volontà. Daniela ha lasciato a Jesi 1.015.000 euro che la Giunta vuole usare per una casa famiglia che ospiterà quattro persone e per abbattere le barriere architettoniche ma questo significa tradire le sue volontà».

Il Comitato si riferisce alla decisione di collocare la struttura voluta dalla Cesarini nel complesso delle ex Giuseppine, in Piazza Pergolesi. Spazio che , come già suggerito dall’Aniep (Associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali delle persone disabili) al Comune di Jesi, presenta diverse criticità per questo scopo.

«Hanno scelto una struttura privata in cui non ci si può muovere in carrozzina. Non hanno effettuato verifiche preventive per garantire la possibilità di ospitare persone con qualsiasi tipo di disabilità. Non sarà destinata l’intera somma per realizzare una struttura adeguata, come chiaramente stabilito nel testamento. Vogliono utilizzare il resto del lascito per abbattere alcune barriere architettoniche ma paradossalmente acquistano una struttura che impedirà l’agibilità di persone in carrozzina».

«Daniela voleva donare a Jesi una struttura all’altezza del suo desiderio – conclude il manifesto – e a tal fine era destinato il lascito: ribadiamo quindi che le scelte dell’Amministrazione non ci rappresentano affatto».

Il Comitato, composto da amici della pasionaria jesina, aveva già espresso forti criticità sulla struttura individuata, evidenziando, tra le altre cose, come gli spazi del primo piano dell’immobile non siano adatti per la rotazione di carrozzine.

Eleonora Dottori

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