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Cronaca

JESI Eredità Cesarini, perplessità sul Complesso San Nicolò

Criticità evidenziate dall’Aniep che comporterebbero una riflessione in più, sostiene Jesi in Comune, prima di procedere con un ulteriore acquisto di parte dell’immobile delle ex Giuseppine

JESI, 30 luglio 2020Difficoltà di rotazione delle carrozzine nei corridoi e bagni troppo piccoli. Sono alcune delle criticità segnalate dall’Aniep, Associazione nazionale per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali delle persone disabili, al Comune di Jesi.

Il Complesso di San Nicolò affaccia su Piazza Pergolesi

Lo scorso 3 luglio l’associazione ha inviato all’ente le osservazioni al progetto per la realizzazione nel complesso San Nicolò del Gruppo Appartamento per la Disabilità, così come voluto da Daniela Cesarini. L’Aniep precisa che «non esiste una definizione univoca di casa accessibile perché dipende dalle caratteristiche di ogni singola persona» e poiché non è dato al momento sapere il tipo di disabilità dei fruitori della Casa di Daniela, le osservazioni sono state fatte tenendo conto della fruizione da parte di persone con disabilità motoria e carrozzine standard. Occorre pertanto tenere presente che in presenza di disabili sensoriali occorrerà predisporre ausili conformi alle loro esigenze.

Daniela Cesarini

Da un’analisi delle piante della struttura di Piazza Pergolesi, di cui il Comune si appresta a comprare una nuova porzione, l’Aniep evidenzia come i bagni risultino «troppo piccoli, sarebbe opportuno vedere con una pianta più grande come arredarli perché rimanga spazio sufficiente per la rotazione della carrozzina».

A seconda del modello e della modalità di uso, le carrozzine necessitano di spazi diversi. Altro neo è la larghezza dei corridoi di 1,20 metri, i quali «consentono con difficoltà la rotazione della carrozzina e non aiuta neanche la presenza di numerose porte. La forma irregolare delle camere non consente una buona abitabilità».

Quindi se sul corridoio dovessero trovarsi due persone in carrozzina che procedono in senso opposto non potrebbero percorrerlo. Alla luce di una progettazione che consenta la massima autonomia possibile per gli ospiti e in conformità di legge, si chiede l’adeguamento della rampa nel corridoio e quella di accesso dall’esterno dell’8% e non del 12% come attualmente.

Jesi in ComuneIn Consiglio comunale ci si appresta a discutere la proposta di acquisizione di una nuova porzione del complesso San Nicolò. Proposta che per il gruppo di opposizione Jesi in Comune andrebbe «approfondita con tutti i soggetti interessati e competenti in materia. Dal documento istruttorio allegato alla delibera, emerge che la localizzazione del progetto è stata illustrata ai curatori testamentari dell’eredità Cesarini ed all’Asp, che avrebbe suggerito delle modifiche al progetto di fattibilità che determinano la necessità di utilizzare ulteriori spazi al piano terra. Ma, esattamente, per fare cosa? E la Onlus che porta il nome di Daniela è stata coinvolta?».

Jesi in Comune evidenzia anche come le segnalazioni dell’Aniep non siano riportate nell’atto istruttorio su cui il Consiglio si confronterà: «Eppure ci sono diverse criticità relative alla progettazione degli spazi e alla mancanza di una progettualità a monte circa il tipo di disabilità dei futuri fruitori. Perché queste osservazioni, al pari di quelle positive dell’Asp, non sono state allegate, nemmeno dopo nostra specifica richiesta in commissione consiliare? E il confronto con l’Anfass, che invece risulta essere stata coinvolta, che esiti ha avuto? Non è dato saperlo».

Da qui la richiesta di rivedere il progetto e solo dopo procedere, se necessario, con l’acquisto di una ulteriore parte dell’immobile: «Perché siamo tutti dalla stessa parte, quella di Daniela, e non vorremmo che la fretta improvvisa fosse cattiva consigliera e rendesse di fatto quella struttura inutilizzabile. Questa città non se lo meriterebbe».

(e.d.)

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