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il parere dell’esperto

BENESSERE Il cetriolo, un ortaggio rinfrescante

La rubrica “Il parere dell’esperto” è uno spazio affidato a persone specializzate su argomenti di comune interesse

 

Dr.ssa Simona Ciciliani, Biologo Nutrizionista

Il cetriolo, un ortaggio rinfrescante

 

Il cetriolo, Cucumis sativus, appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, è parente prossimo di zucche, zucchine, melone e cocomero e trova la sua origine in India. Si tratta di una pianta strisciante o rampicante ed il suo frutto è cilindrico e allungato, con polpa bianca, fresca e croccante. Il sapore può andare dal dolce all’amarognolo e, a seconda delle varietà, può presentare o meno semi commestibili.

Per crescere, i cetrioli necessitano di molta acqua (fino a 3 litri di acqua al giorno per ciascuna pianta), di molta luce solare e di costanti cure, oltre che concimazione.

Cibo per le diete ipocaloriche

Il cetriolo è un cibo fresco e dissetante, non molto nutriente, ma proprio per questo è particolarmente indicato nelle diete ipocaloriche.

Cento grammi di cetriolo apportano:

– molta acqua (rappresenta il 96% del peso);

– appena 14 kcal;

– un contenuto minimo di grassi (appena 0,5 grammi) e proteine (circa 0,6 grammi);

– pochissimi zuccheri, con variazioni correlate al grado di maturazione (massimo 2 grammi);

– modeste quantità di vitamina K, vitamina C, vitamina B6 e folati;

– minerali come potassio, rame e magnesio.

Il gusto amaro che presentano alcuni cetrioli è dovuto alla presenza di cucurbitacine, ovvero terpenoidi che la pianta accumula per proteggersi dall’attacco di parassiti. Queste sostanze mostrano attività epatoprotettiva, antinfiammatoria, antimicrobica, antidiabetica, e antiossidante. Sono in studio anche i possibili effetti analgesici, ipoglicemizzanti e antitumorali.

Va specificato, tuttavia, che nel cetriolo si trova soprattutto cucurbitacina C, mentre i composti dotati di maggior attività paiono essere A, B E e D, presenti soprattutto in altre piante della famiglia, molte delle quali non commestibili. Pertanto, la presenza di questi composti biologicamente attivi è un motivo in più, ma non io principale, per cui consumare questo gustoso cibo.

Da consumare crudo

Al momento dell’acquisto, occorre fare attenzione e scegliere solo i cetrioli sodi, compatti, dalla buccia verde, lucida, priva di macchie e aree giallastre. Evitate frutti appassiti o di dimensioni eccessive che potrebbero presentare un forte retrogusto amaro.

Il cetriolo è molto sensibile alla temperatura ed è quindi bene conservarlo in frigorifero, dove si mantiene per circa 5  giorni.

Il cetriolo si consuma in genere crudo. La buccia può essere eliminata o meno, a seconda dello spessore e della tolleranza individuale, assicurandosi che non sia stata trattata con cera per renderla più lucida. I semi, se abbondanti e coriacei, dovrebbero essere eliminati.

Nella dieta mediterranea il cetriolo è protagonista di insalate e piatti freschi, insieme a pomodori, olive, peperoni, formaggi, erbe aromatiche e olio extra vergine di oliva. È utilizzato anche per preparare salse con yogurt, aglio e aneto nello tzatziki (tipico piatto greco) o zuppe fredde con peperoni, pomodori, pane e aromi nel gazpacho (pietanza caratteristica della Spagna).

Questa estate, nelle giornate più calde, saprete come difendervi: un bel piatto di cetrioli “rinfrescanti”!

Dr.ssa Simona Ciciliani

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