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Cronaca

FABRIANO STOP AL BANDO DA QUASI 8 MILIONI PER L’A.S.P. , ARCIONI: “FARE ALTRE VALUTAZIONI”

FABRIANO, 1 luglio 2017 – E’ stato ritirato un paio di giorni fa il bando di gara per l’affidamento della gestione integrata dei Servizi alla persona (Assistenza Tutelare, Mensa/Cucina, Pulizia, Lavanderia, Animazione, Portineria, Trasporti e Servizi Ausiliari Vari) nelle strutture dell’A.S.P. di Fabriano.

7.962.450,00 (più IVA)  di euro – questo il valore – per un bando che appena pubblicato sull’albo pretorio (compresa poi la successiva pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del  26 maggio scorso) aveva immediatamente colpito l’attenzione dei grillini per durata ed affidamento di tutti i servizi all’esterno della struttura. Valutare la possibilità di un eventuale “stop” al bando è stata tra le prime azioni messe in campo dalla nuova amministrazione.

“Avevamo già adocchiato questo bando prima delle elezioni – spiega il primo cittadino Gabriele Santarelli – e ci era sembrato un poco strano soprattutto per quanto riguarda i tempi di pubblicazione a ridosso delle elezioni e l’impegno negli anni, 5, che avrebbero coperto per intero il percorso di una futura amministrazione”. Pensiero e sensazioni ribadite dall’assessore (Mobilità, personale e riorganizzazione macchina amministrativa, sicurezza, commercio, trasparenza amministrativa. Queste al momento le deleghe di cui dovrebbe essere incaricato) e probabile vicesindaco Ioselito Arcioni, che ha anche lui sottolineato che un bando di questa durata avrebbe impedito ad una qualunque amministrazione entrante di poter intervenire per comprendere il vero peso di questo affidamento di servizi.

“Abbiamo studiato a fondo questo bando – spiega Arcioni – e siamo riusciti a trovare grazie alla collaborazione di tutta la struttura comunale una soluzione che ci ha permesso di dire momentaneamente stop. Senza nessuna complicazione per la città di Fabriano”.

“Se letto con attenzione il bando non specificava o quantificava i servizi che sarebbero stati offerti all’interno della struttura – prosegue Arcioni – non era presente un dettaglio di una eventuale qualità dei servizi. Tutto era per così dire vago ed aperto. L’A.s.p. ha la sua autonomia, ma penso che le specifiche fatte dalla A.s.p. che hanno poi portato alla costruzione del bando pubblicato tramite la centrale unica di committenza del comune, potevano essere pensate in maniera diversa. Non attraverso un affidamento totalmente esterno dei servizi. Nel bando non c’era una analisi di questo tipo, una porta aperta che potesse prevedere una eventuale gestione interna di alcuni servizi. Per questo ci è sembrato poco chiaro. Noi pensiamo che nel bando ci doveva essere una premessa con la possibilià di una valutazione alternativa, doveva essere fatta una analisi di questo tipo prevedendo anche soluzioni interne. Credo che il Dirigente abbia fatto bene a ritirare il bando, in maniera tale da analizzare con più calma la situazione”.

(s.s.)

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