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Cronaca

Jesi La truffa dell’eredità e del malato grave le costa 16mila euro

Una 63enne raggirata da un uomo conosciuto tramite social, la Polizia ha denunciato una sassarese e sta cercando di risalire al complice

Jesi – Al termine di una intensa attività investigativa, personale di polizia giudiziaria del Commissariato deferiva in stato di libertà all’Autorità giudiziaria competente una sassarese 66enne con precedenti di polizia per il reato di truffa in concorso.

La vicenda

La vittima, un’altra donna, 63enne, si era presentata in Commissariato e in sede di querela riferiva che nel marzo scorso faceva la conoscenza, tramite Facebook, di un uomo con il quale avviava una corrispondenza via sms.

Questi le forniva il suo cellulare e tramite whatsapp si scrivevano quotidianamente. Alla fine del mese di aprile i due si incontrarono presso la stazione ferroviaria di Jesi e in quella circostanza l’uomo le riferiva che sarebbe dovuto partire presto per la Francia, per questioni legate alla successione ereditaria del padre che era deceduto.

La settimana successiva, perciò, le chiedeva in prestito la somma di 500 euro per le spese notarili legate all’eredità e la donna provvedeva effettuando tre distinte ricariche della carta postepay. Incassata la somma, altra richiesta: lui la informava che per entrare in possesso dell’eredità e sbloccare il conto corrente del padre, avrebbe dovuto pagare la somma di 15.500 euro.

La donna manifestava le sue perplessità rifiutando on un primo momento di dargliela. A questo punto l’uomo iniziava un’opera di raggiro e persuasione dicendole che era affetto da una grave malattia, che era in una situazione di bisogno per questo non lo doveva abbandonare e che, comunque, alla fine avrebbe restituito per intero la somma col 5% di interessi.

A conferma di ciò, le inviava una lettera di garanzia e la copia del testamento. La donna, convinta dalle parole, che risolteranno poi ingannevoli, gli inviava a più riprese i soldi mediante ricariche postepay e bonifici.

Ma il direttore della filiale nella quale era acceso il suo conto corrente, insospettito dalle continue movimentazioni di denaro, la contattava chiedendole spiegazioni.

E in tale circostanza veniva messa in guardia che poteva verosimilmente trattarsi delle solite tante truffe perpetrate in danno di donne sole.

Nei giorni a seguire lei veniva contattata nuovamente dall’uomo, non pago evidentemente di quanto incassato, il quale dovendo sottoporsi, a suo dire, a un’operazione chirurgica rischiosa, le chiedeva l’ingente ulteriore somma di 8.000 euro.

La donna si rifiutava e l’uomo per far leva sulla stessa, le comunicava che allora avrebbe scelto di morire.

Gli accertamenti investigativi espletati, dopo la presentazione della querela, consentivano agli investigatori di acquisire informazioni utili e risalire all’intestatario dell’iban legato al conto corrente nel quale erano confluite le cospicue somme di denaro: una donna di Sassari, 66 enne, con precedenti di polizia, deferita in stato di libertà all’Ag competente per truffa.

Continuano le indagini per risalire all’uomo che ha agito in concorso con lei e che è stato riconosciuto dalla vittima, che l’aveva incontrato alla stazione ferroviaria, come corrispondente alla persona ritratta nel profilo social con un nickname.

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