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Cronaca

JESI AL CUP DEL CARLO URBANI NON SI ACCETTANO I PAGAMENTI CON CARTE DI CREDITO E BANCOPOSTA

JESI, 23 agosto 2017 – Utenti del ‘Carlo Urbani’ decisamente penalizzati rispetto ad altri che usufruiscono dei servizi di altre Asur marchigiane ed anche in questo senso si capisce che l’Ospedale di Jesi è tutto meno che ‘modello’ come lo vogliono far apparire.

L’organizzazione è tutto, come da tempo andiamo sostenendo, purtroppo inascoltati, sicuramente ad arte e volutamente, ma non passa giorno che le lacune vengono a galla e sempre a discapito degli utenti.

A parte le parole i fatti sempre e, purtroppo, sono a zero.

Qui la sanità non c’entra nulla, per fortuna, ma tra le tante cose che all’Ospedale di Jesi non funzionano c’è anche quella che molte persone, per ricevere una prestazione, sono a volte costrette a ritornare perché nè allo sportello del Cup, né a quello della Banca all’ingresso dell’ospedale, sono in grado di rimediare.

Nonostante le resistenze e il caos normativo, l’Italia sta correndo verso la smaterializzazione della moneta. Laddove funziona, questa corsa semplifica molte situazioni a tutti ed anche gli anziani si stanno adeguando. Al giorno d’oggi anche da internet si può accedere ai servizi bancari ed effettuare operazioni che fino a qualche anno fa potevano essere richieste solo allo sportello di un’agenzia durante l’orario di apertura.

Ovviamente molti servizi sono offerti pure da Poste Italiane, e si sa con certezza che tantissime famiglie d’Italia, specialmente dove risiede un pensionato, si rivolgono proprio agli uffici postali e di conseguenza al posto del bancomat i titolari di pensioni posseggono il bancoposta. Con questo fanno tutte le operazioni del caso, o quasi.

Di recente diverse persone, appunto clienti di Poste Italiane, ci hanno fatto notare che al Cup del Carlo Urbani, ente pubblico, definito Ospedale modello, da chi forse non sa proprio cosa significa modello, le prestazioni non si possono pagare né con carta di credito né con Bancoposta.

Evviva la tecnologia o la modernità. Forse però sarebbe meglio dire, evviva il risparmio. Perché ci da l’impressione che anche in questo caso prima viene il risparmio poi l’efficacia e l’efficienza del servizio pubblico verso l’utente.

A pagare sono sempre i più deboli: in questo caso i pensionati.

Ci piacerebbe capire perché accadono ancora certe cose.  Chi di competenza non ha mai risposto ad esempio sulla disorganizzazione perenne del Pronto Soccorso come si fa a pensare che i dirigenti dell’Asur vengono ad esporci del perché il bancoposta o la carta di credito non possono essere usate per pagare le prestazioni ambulatoriali al Carlo Urbani!

Eppure in altre strutture pubbliche simili non solo della Regione ma della stessa Provincia non è così.

Ci hanno riferito che per poter utilizzare Bancoposta e Carte di Credito è necessario poter disporre di un ‘circuito’ differente al Bancomat. Che si attivi questo ‘circuito”! Al limite, come per il bancomat, potrebbe essere utili installare una macchia per prelevare denaro con carta bancoposta.

I cittadini di ‘serie B’ continuano ad aspettare le risposte ed i servizi dovuti!

 

e.s.

 

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