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Rosora Con Luciano Murgia sui cammini dei sogni

Quando due piedi raccontano le vie per Santiago de Compostela, bibliotalk nei Borghi della Cultura, domani (18.30) a Palazzo Luminari

RosoraLuciano Murgia, giornalista, radiocronista, telecronista e scrittore, nato a Carbonia, figlio di un minatore della Carbosarda, residente dal 1969 a Pesaro, dove ha svolto la sua attività lavorativa di giornalista fino alla pensione, ha deciso di provare a fare il Cammino di Santiago dopo avere collaborato con Alex Schwazer, campione olimpico della 50 km di marcia ai Giochi di Pechino 2008, alla scrittura del libro “Quelli che camminano” (Mondadori), che ha vinto il Premio Coni per miglior libro di tecnica sportiva.

Domani, venerdì 24 maggio, a Palazzo Luminari (18.30), inaugurerà BiblioTalk, chiacchiere su libri e dintorni nei Borghi della Cultura della Vallesina, presentando “I cammini dei sogni – due piedi raccontano le vie per Santiago” (Edizione dei cammini). 

«Sono stato un accanito fumatore – racconta – oggi sono un pentito, avendo accertato che pagavo per farmi del male, ero ingrassato così tanto che non solo ho deciso di smettere di fumare, ma ho ripreso a fare sport: mountain bike e camminata. Andando in Mtb ho avuto un gravissimo incidente e ho perso l’uso completo della spalla sinistra. In seguito, sono arrivato a pesare circa 80 kg. Non dormivo per il dolore e mangiavo gelati seduto sul divano davanti alla tv. Ho reagito, e dopo alcune sedute di agopuntura che mi hanno fatto recuperare il sonno, ho ripreso a camminare».

E chilometro dopo chilometro, incominciando da 2 km al giorno, è arrivato a 30 e più km, e dal 2016 al 2019, ha completato 5 Cammini di Santiago più un Cammino di Finisterre.

Luciano Murgia, scrittore e giornalista sportivo, ha raccolto in un libro le sue esperienze maturate nei 5 cammini verso Santiago de Compostela.

«Perché se l’ho fatto a 66 anni – racconta – lo possono fare tutti».

Lui l’ha fatto per onorare la memoria della madre scomparsa. Migliaia di chilometri percorsi zaino in spalla, le persone incontrate, ne hanno fatto una esperienza di vita. Lui, Luciano, e i suoi piedi, «perché sono loro che ti portano alla meta».

Diventano compagni di viaggio e lui gli dà anche un nome basco, ci parla, lungo le vie infinite attraverso Francia, Portogallo, Spagna. Il libro non è una guida, ma vuole accompagnarti.

Con la prefazione di Alex Schwazer.

«Un amico – spiega l’autore – a cui sono rimasto vicino».

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