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Cronaca

Jesi San Floriano, oggi la Fiera e il Corteo delle campanelle

La leggenda vuole che il Santo copatrono della città fosse un giovane di Cingoli che vinse una gara contro un demone entrando trionfalmente in città salutato dalle campane a festa, il programma degli eventi odierni

Jesi – La scampanellada de San Fiorà è una degli elementi caratterizzanti della jesinità, senza nulla da invidiare al muntobè e alla cadenza portoghese. Eppure secondo la leggenda la si deve a un cingolano.

Stando, infatti, al racconto tramandato, sospeso tra il religioso e l’eroico, pare che San Floriano fosse un contadino di Cingoli, figlio di un mezzadro o proprietario di terre, che possedeva anche capi di bestiame. Colto dall’afflato della fede, avrebbe preso due delle giovenche del padre e si sarebbe diretto verso il mare.

Il racconto, infatti, narra che fu proprio lui, una volta giunto sulle rive dell’Adriatico, a ripescare e riportare a riva, grazie ai suoi due animali da traino, il corpo del martire Ciriaco, poi divenuto patrono di Ancona.

Ma come si incastrano le campanelle e Jesi nella leggenda de lo santo Floriano?

Il giovane agricoltore sulla strada del ritorno verso il Balcone delle Marche, si sarebbe trovato di fronte un muro altissimo di rocce nei pressi di Serra San Quirico, un po’ come se il monte Murano e il monte Ravellone fossero un tutt’uno.

Qui il diavolo, geloso della fede di Floriano, avrebbe tentato il ragazzo, promettendogli di spaccare i monti per consentirgli di trovare la via del ritorno a casa. La fede, però, sorresse il cingolano che, sempre stando alla leggenda, con un grosso aratro attaccato ai suoi due bovini tracciò un enorme solco e creò il passaggio dell’odierna Gola della Rossa.  

Il demone non la prese bene e sfidò San Floriano in una gara da Serra San Quirico a Jesi. Il primo che sarebbe arrivato in città avrebbe fatto suonare tutti i campanili delle chiese in segno di vittoria.

Manco a dirlo la gara la vinse il cingolano Floriano, grazie a una serie di croci tracciate dalle sue giovenche con l’aratro lungo la via, che costrinsero la creatura mefistofelica a un lungo zig zag.

Al suo ingresso a Jesi, tutte le campane salutarono il trionfo di San Floriano. Le stesse campane che oggi si regalano in segno beneaugurante ai piccoli jesini per scacciare i cattivi presagi.

Gli appuntamenti di oggi

• La Fiera di San Floriano dalle 9 alle 18 in Piazza della Repubblica

• In cattedrale alle 16.30 ritrovo dei bambini per la tradizionale Scampanada de San Fiorà

Benedizione delle campanelle (ore 17)

Corteo delle campanelle (17.15) dalla cattedrale alla chiesa di San Nicolò accompagnato dal gruppo Tamburi Junior dell’Ente Palio, San Floriano e il diavolo

• In cattedrale il vescovo Gerardo celebra la messa (17.30) per San Floriano

• Alla chiesa di San Nicolò arrivo del corteo delle campanelle e rappresentazione della leggenda di San Floriano e il diavolo

• Museo Federico II (18.30) Jesoterica: San Floriano e le celebrazioni di maggio, dalla simbologia del Santo Patrono alle tradizioni ancestrali

Taverna San Floriano (20.30), cena a tema e vusita al Torrione di Mezzogiorno

Domani, domenica 5 maggio, inoltre, a Palazzo dei Convegni (ore 17), in Corso Matteotti, l’incontro sul tema Le campane e il diavolo, correndo tra Cingoli e Jesi – Una lettura della leggenda di San Floriano. Relatore Luca Pernici, direttore della Biblioteca comunale Ascariana di Cingoli e socio della Deputazione di storia patria per le Marche, introduzione e conclusioni della prof.ssa Francesca Bartolacci, storica del Medioevo, Università degli studi di Macerata.

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