Segui QdM Notizie

Cronaca

CUPRA MONTANA IL FEUDO DI RENZI IN VALLESINA, NELLA “CAPITALE DEL VERDICCHIO” SVENTOLA LA BANDIERA DEL “SI”

CUPRA MONTANA, 6 dicembre 2016 – Nella “Capitale del Verdicchio” il SI (1.282 voti ) sorpassa di stretta misura il NO (1.260 voti) e la percentuale nazionale non è stata rispettata ma superata di diversi punti percentuale, perché a Cupra Montana ha votato il 70,37% degli aventi diritto che sono stati (1.869 femmine e 1.800 maschi) 3.669 totali (il dato è inferiore ai 4.332 aventi diritto delle Amministrative di giugno perché sono stati scorporati i cuprensi che si trovano all’estero) e di questi hanno votato 2.582 aventi diritto mentre i voti validi totali sono risultati 2.542. Come in ogni consultazione ci sono sempre i voti contestati e non assegnati ma qui sono pari a zero; le schede bianche 16 e quelle nulle 24 per un totale di 40 voti andati persi. Il dato incontrovertibile, quello più tragico, non è il risultato nazionale e le conseguenze che andremo ad affrontare, ma la concezione del referendum stesso, fatta passare per specie di consultazione politica con il compito di legittimare; un fattore dirompente e pericoloso che ha contribuito a dividere gli italiani e le responsabilità non sono degli elettori. La percentuale dei votanti a Cupra Montana ha tenuto il passo di quella nazionale ma non vi è stata la schiacciante vittoria del “No”, piuttosto la timida affermazione del “Si”, minimale come i ridotti dibattiti pubblici sul pro e sul contro a questa consultazione referendaria; quasi un vago disinteresse a quella che è stata vista “come una forzatura”. In paese solo il Movimento 5 Stelle ha organizzato ai primi di Novembre un pubblico incontro per discutere le ragioni del “No”, poi tutto si è affievolito; potremmo dire anche ammutolito, dietro le perpetue apparizioni dei politici nelle diverse televisioni e trasmissioni, sui giornali, alle inaugurazione, ecc. La schiacciante vittoria dei “No” a livello nazionale ha diverse chiavi di lettura, non solo riconducibili al blocco di forze politiche schieratesi per “No”. Da un lato, probabilmente, ha giocato un ruolo decisivo la modifica della carta Costituzione e dall’altro, poi, c’è stata sicuramente l’errata vestizione della consultazione referendaria con fosse politica, utile a legittimare chi non ha mai avuto il beneplacito popolare per governare. Comunque a Cupra Montana si era già intuito che Domenica l’affluenza alle urne sarebbe stata consistente; in un centro come il nostro non è difficile distinguere certi movimenti e quel 70,37% è stato un dato spia della volontà dei cuprensi di andare a votare. Non vi è dubbio che una affluenza così massiccia ad un referendum sono in pochi a ricordarsela; magari chi ha qualche anno in più ed ha vissuto direttamente la consultazione del referendum abrogativo della legge Foruna-Baslini sul Divorzio nel 1974, quando gli italiani si mobilitarono ben oltre l’86%, divisi o spaccati dalle forze politiche su una questione di civiltà.

([email protected])

News