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Cronaca

FABRIANO IL LAVORO È UN MIRAGGIO, CNA: “SEMPRE MENO IMPRESE E SEMPRE PIÙ DISOCCUPATI”

FABRIANO, 12 febbraio 2017 – La Cna mette a nudo la crisi di Fabriano, e di un territorio che non riesce a rialzarsi. Le imprese resistono con sempre più difficoltà e sempre più sono gli abitanti del territorio a caccia di un lavoro. Una situazione spiegata con crudezza dai dati: sempre meno imprese e sempre più disoccupati. Lavorare a Fabriano è diventato un miraggio.

Secondo lo studio della Cna l’area di Fabriano ha risentito del protrarsi della crisi in modo più marcato rispetto al complesso provinciale, dove le perdite di imprese sono state pari a 362 unità , pari al -0,9%. Nel fabrianese le perdite di imprese si concentrano nell’agricoltura (-52 imprese pari al -5,0%), nelle attività imobiliari (-11, -6,4%), nel commercio e nei trasporti (rispettivamente -5 e -8 imprese). “Sono cresciute di numero le imprese dei settori alloggio e ristorazione (+6, +2,5%) – prosegue Giovanni Dini direttore Ufficio Studi Cna Marche – e quelle dei servizi di informazione e comunicazione (+5, +6,8%); sanità e assistenza sociale (+3) e attività artistiche sportive di intrattenimento (+4). Più importante è sottolineare che i settori manifatturiero e delle costruzioni hanno entrambi smesso di perdere imprese e registrano una lieve, ma positiva inversione di tendenza, aumentando di poche unità il tessuto delle imprese attive”.

La Cna ha fatto un confronto con i comuni dell’area montana: Fabriano e Sassoferrato perdono entrambi 22 imprese attive (a Fabriano nel 2016 sono 2.407 contro le 2.429 del 2015, mentre a Sassoferrato sono 701 nel 2016 e 723 nel 2015); Serra San Quirico ne perde 7 (308 contro 315) Genga ne perde 6 (215 contro 221), l’unico comune a segnare un più è Cerreto D’Esi che aumenta di 2 unità (285 nel 2016 e 283 nel 2015). Se si considerano, poi, le nuove imprese (e le cessazioni) si vede che il generalizzato persistere di un buon dinamismo in ingresso di nuove esperienze imprenditoriali (270 nuove imprese iscritte nel corso del 2016 in tutta l’area, 173 solo nel comune di Fabriano), trova però contrasto nel gran numero di cessazioni (317, di cui 191 nel comune di Fabriano), per un saldo di -47 unità se si considera il complesso dell’area.

Ma a questi dati si devono aggiungere i dati – altrettanto preoccupanti – che provengono dal Ciof di Fabriano. Numeri anche questi drammatici, che parlano di una disoccupazione sempre maggiore. Dal 2010 in poi la crisi non ha mai smesso di mordere lavoratori ed imprenditori.

Solo Fabriano nel giro di soli 6 anni ha visto quasi raddoppiato il numero dei disoccupati: dai 3.200 circa agli oltre 5.000 di fine 2016. Di questi 5.000 ben oltre la metà sono donne. Solo nel 2015 c’è stato un impercettibile miglioramento dei numeri: dai 4.940 fabrianesi a caccia di lavoro nel 2014 si è infatti passati ai 4.882.

Dello stesso tenore i dati allargati a tutto l’ambito territoriale 10, quindi oltre Fabriano si aggiungano nel conteggio i lavoratori iscritti al ciof di Arcevia , Cerreto D’Esi, Genga, Serra San Quirico e Sassoferrato. Dai 5.274 lavoratori a caccia di lavoro di fine 2010 si è passati agli oltre 8.000 del 2016. Anche in questo caso sono le donne a surclassare di oltre mille unità i senza lavoro.

Numeri che raccontano un territorio in ginocchio. Fiaccato da anni di crisi e messo in ulteriore pericolo dall’incertezza che colpisce quello che resta del tessuto industriale.

(Saverio Spadavecchia)

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